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Gasperini: "Mi stanno rovinando il gioco. Sono un allenatore che copia. Napoli? Ci ho pensato"

di Antonio Parrotto

Che allenatore è Gian Piero Gasperini? "Uno che copia. Io osservo, prendo appunti, poi magari non ripeto, ma sono attento a tutto e tutti". Il tecnico vincitore dell'Europa League con l'Atalanta si è raccontato ai microfoni del Corriere dello Sport. Gasp, fra le altre cose, si è soffermato sul suo rapporto con gli arbitri ma in generale sul regolamento e sui possibili cambiamenti da fare: "Sui contatti e i falli di mano non si capisce più nulla. Troppe interpretazioni dissimili e notevoli diversità tra il campo nazionale e quello internazionale. In serie A e nelle coppe si giocano due differenti sport. Prendi l’Europeo, il VAR è intervenuto pochissime volte, mentre da noi arbitra spesso. Le decisioni del VAR vanno disciplinate una volta per tutte. Aspetta, un’altra cosa che mi fa andare fuori di testa è la simulazione".

Gasperini ha confessato di aver pensato a un addio all'Atalanta, tentato dal Napoli: "Ci ho pensato, sì. Ci sono stati alcuni momenti della stagione in cui ho creduto che fosse arrivata l’ora di lasciare l’Atalanta. Ma volevo lasciarla bene, senza polemiche, senza una delusione. Abbiamo vinto e alla fine hanno prevalso Bergamo, la sua gente e tutto quello che si porta dietro. A Napoli ora c’è Conte, i tifosi non possono provare dispiacere".


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