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Barillà su La Stampa: "La lezione semplice di Allegri e la nouvelle vague del pallone"

di Alessio Del Lungo

Il giornalista Antonio Barillà, sulle colonne de La Stampa, ha commentato la situazione in casa Juventus. Questi alcuni estratti di ciò che ha scritto: "Prima la Fiorentina, poi il Sassuolo: vittorie prevedibili, ma non scontate, che colorano almeno in parte la stagione della Juventus [...]. Le due partite hanno avuto sviluppo analogo, possesso avversario e unghiate bianconere, eleganza svilita e attendismo premiato, la sofferenza ripagata dal risultato che, tra mode e tendenze, rimane essenza del pallone. Una bella soddisfazione per Massimiliano Allegri [...] Nessuno [...] intende sottrarre il tecnico alla sua immancabile porzione di colpe, ma l'esagerazione di certi giudizi impone una riflessione profonda, suggerisce per lo meno indulgenza. Troppo spesso [...] è stato definito 'solo un gestore', addirittura 'incapace di dare un'organizzazione alla squadra', e troppo spesso sono stati tracciati paragoni con Vincenzo Italiano e Alessio Dionisi [...] sembra una lezione che Allegri, in appena 5 giorni, li abbia disarmati e battuti, perché è giusto incensare la nouvelle vague ma anche rispettare chi coltiva idee diverse, per altro vincenti, senza permettersi di giudicarlo superato. Detto questo, conviene sorridere e non prendersela: in fondo tacciano di calcio anni Sessanta anche l'Inter che ormai ha solo il Milan sulla strada dello scudetto".


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