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Matteo Anzolin, un capitano coraggioso per il futuro della Juventus

di La Giovane Italia

La Juventus Primavera si prepara a chiudere anzitempo la stagione, in attesa di un ormai più che probabile provvedimento di annullamento definitivo dell’edizione 2019/20 della massima categoria del calcio giovanile. Ma dalle parti di Vinovo c’è un capitano coraggioso, che nonostante un’annata monca dal punto di vista del calendario ha vissuto una stagione da assoluto protagonista, destinata ad aprirgli finalmente le porte del calcio dei grandi.

Ultimo tassello – Matteo Anzolin ha sfruttato nel migliore dei modi l’annata da fuori quota con la Primavera di Lamberto Zauli. Arrivato a Torino nel 2017, proveniente dal Vicenza, il difensore classe 2000 si è prima meritato la conferma nella Juventus la scorsa estate, col club bianconero che lo ha rilevato a titolo definitivo dopo il prestito biennale, per poi mettere l’ultimo tassello necessario a preparare il salto tra i professionisti. Le trenta presenze stagionali, all’insegna di un rendimento di alto livello e con la fascia da capitano al braccio a testimoniare la sua leadership nel gruppo agli ordini di mister Zauli, hanno rappresentato il messaggio che la Juventus si aspettava da parte del ragazzo friulano. Le sue prestazioni, non a caso, gli sono valse anche l’inserimento nella lista dei migliori 100 giovani d’Italia, stilata da Tmw. Un pedigree calcistico confermato dalla trafila nelle giovanili azzurre, con 33 presenze messe insieme dall’Under 16 all’Under 19, e accompagnato anche dallo spessore mostrato fuori dal campo, dove da capitano della Primavera ha rappresentato i compagni nell’accordo siglato col club per la riduzione degli ingaggi.

Passaggio del testimone – Nato come difensore centrale, negli ultimi anni Anzolin è stato convertito con ottimi risultati nel ruolo di terzino sinistro, interpretato ottimamente in entrambe le fasi di gioco per un profilo che ricorda quello dell'ex bianconero Federico Balzaretti. Buon piede mancino e grande facilità di corsa gli hanno permesso di reinventarsi con facilità nelle vesti di cursore di fascia, transizione affrontata anche grazie all’intelligenza tattica che lo contraddistingue e alla personalità costantemente messa in mostra nel suo percorso a livello giovanile. La fascia da capitano portata con orgoglio e senso di appartenenza ha testimoniato il suo ruolo di riferimento all’interno della Primavera bianconera, nella stagione cha ha rappresentato l’ultimo step prima del definitivo salto nel calcio dei grandi. Matteo ha già respirato il professionismo sia al Vicenza, con la prima panchina in Serie B arrivata prima ancora di compiere diciassette anni, sia con la Juventus, grazie alle prime convocazioni con l’Under 23 totalizzate già nella passata stagione. E proprio la “Juve B” pare destinata ad essere lo sbocco naturale per la prossima stagione, raccogliendo il testimone da Beruatto e Coccolo, entrambi in odore di una nuova avventura nel campionato cadetto.


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