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Cambiare guida tecnica per la Juventus sarebbe sul serio "assolutamente una follia"?

di Marco Conterio

Cambiare guida tecnica "sarebbe assolutamente una follia", dice Maurizio Arrivabene. Solo che lo fa prima della gara contro il Monza e chissà se sarà dello stesso avviso anche oggi. Da un punto di vista meramente d'orgoglio imprenditoriale forse sì ma lo score da tregenda dell'ultima Juventus non mente: buio sprofondo, per un Massimiliano Allegri che non si sente a rischio e c'è da chiedersi davvero perché. La Juventus ha falle sotto ogni aspetto: atletico, mentale, tattico, di reazione, di gioco, ovvero gli aspetti dove un allenatore dovrebbe incidere.

Ciurria e Gytkjaer contro i big
Ha osservato i suoi crollare dalla tribuna, e neppure il portafortuna Marco Landucci in panchina è bastato per evitare la Caporetto. Ad oggi, la Juventus non è all'altezza, di andare avanti in Champions League e di lottare per lo Scudetto. Nell'informale chiacchierata col Corriere della Sera, che pare nello spogliatoio non sia stata gradita nei tempi e nel club per i metodi, ha raccontato a lungo di motivazioni e cause. Che rilette dopo il tracollo di Monza suonano più come giustificazioni e appigli che come una spiegazione razionale di come Bremer, Vlahovic, Danilo e via discorrendo siano stati sconfitti da un assist di Ciurria per Gytkjaer.

Non ci sono alibi
Cosa deve dare l'allenatore, per svoltare, per riprendere in mano la situazione, la barca che affonda? Dare un'identità tattica alla squadra. Tenerla atleticamente sul pezzo per 90'. Trasformare i momenti difficili in opportunità per reagire e stendere l'avversario. Riportare la squadra a essere quella più temuta e non certo quella che diventa dominata, su gioco e occasioni, anche da una neopromossa. Perché non ci possono essere alibi: il Monza giocava con Di Gregorio, Colpani, Ciurria, Gytkjaer, Carlos Agusto, Birindelli, Mota, Caldirola. E questo senza nulla togliere al valore, al coraggio, a quel che questi ragazzi hanno dimostrato ma per spiegare che con un gruppo di giocatori arrivati dalla B, che la A l'hanno o sfiorata, o mai giocata, o vestita molti cambi d'armadio fa, è possibile farcela. Essere Davide, contro la peggior versione di Golia vista negli ultimi anni.


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