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Troppa violenza, Grecia e Turchia dicono basta: misure esemplari per risolvere il problema

di Michele Pavese

Sono ore di profonda riflessione in Grecia e Turchia, in seguito ai due gravi episodi di violenza che hanno portato le autorità calcistiche a prendere misure drastiche. La Federcalcio ellenica, dopo l'aggressione subita da un agente a margine del derby di pallavolo tra Olympiacos e Panathinaikos, ha deciso di impedire ai tifosi di accedere agli impianti sportivi: tutte le gare, fino al 12 febbraio 2024, si terranno a porte chiuse. Una decisione importante, che ha provocato diverse reazioni, su tutte le dimissioni del presidente della Lega, Vangelis Marinakis.

In Turchia, invece, ancora non si trova una spiegazione al folle gesto del presidente dell'Ankaragucu, Faruk Koca, che lunedì ha aggredito l'arbitro Halil Umut Meler nei minuti finali della sfida contro il Rizespor. L'uomo è stato arrestato in mattinata e poi ha annunciato le dimissioni con un comunicato. Anche in questo caso, le conseguenze sono pesanti: il massimo campionato turco è stato sospeso a tempo indeterminato.


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