.

Tra guardie e ladri, Inzaghi sfida la Lazio in Supercoppa: le ultime sull'Inter da Riyad

di Tommaso Bonan

Cresce l'attesa per la seconda semifinale di Supercoppa Italiana fra Inter e Lazio, gara in programma questa sera alle ore 20 italiane a Riyad, in Arabia Saudita. Una sfida che vedrà Simone Inzaghi e Maurizio Sarri poter contare su quasi tutti gli effettivi a disposizione, alla luce dei recenti rientri dagli infortuni in entrambe le compagini. In palio c'è la finale contro il Napoli, uscito vincente dalla prima sfida contro la Fiorentina.

Come arriva l'Inter
Tutti a disposizione per Simone Inzaghi: l’unico giocatore dell’Inter rimasto a Milano è il lungodegente Cuadrado. Il tecnico nerazzurro in semifinale dovrebbe schierare la miglior formazione possibile: in difesa Acerbi dovrebbe tornare titolare con Pavard e Bastoni davanti a Sommer. Dumfries favorito su Darmian a destra, Dimarco sull’out opposto: in mezzo Frattesi insidia Barella, che è diffidato e in caso di ammonizione salterebbe non la finale ma la prossima di campionato contro la Fiorentina. Il sardo è comunque avanti per giocare con Calhanoglu e Mkhitaryan. Coppia d’attacco Thuram-Lautaro, a meno di sorprese non attese.

Le parole di mister Simone Inzaghi in conferenza stampa:

Che partita si aspetta?
"È il primo obiettivo stagionale, l'abbiamo vinta negli ultimi due anni e vogliamo vincerla anche quest'anno. Però come l'Inter ci sono Napoli, Fiorentina e Lazio che hanno la stessa ambizione".

Novità sul mercato?
"Ho una società importante che ci sta pensando, io sono soddisfatto dei quattro attaccanti che abbiamo in rosa che in questa prima parte di stagione ci hanno dato soddisfazioni".

Ci sarà tanto turnover?
"Per quanto riguarda le scelte, ho ancora un allenamento e mezzo, quello di oggi e di domani. Abbiamo avuto la partita di sabato a Monza, poi abbiamo fatto un allenamento a Milano e dovrò fare delle valutazioni molto attente. I ragazzi ci sono tutti, a parte Cuadrado che è rimasto a Milano. Dovrò fare delle scelte, essendo una finale da giocare in due partite dovrò farle attentamente. Ora penso solo a domani con la Lazio".

Arrivate qui da favoriti, in Supercoppa e in campionato. Come si gestisce la pressione?
"Diciamo che per allenare e giocare all'Inter bisogna essere abituati... Io la vivo molto tranquillamente, per quanto riguarda le ambizioni che abbiamo qua è il primo trofeo stagionale ma ce la giochiamo con altre squadre. Cercheremo di fare del nostro meglio, sapendo che domani incontreremo una squadra in striscia positiva, che nell'ultima partita in cui abbiamo vinto ci ha creato difficoltà".

Si è passati da lepre a cacciatore a guardie e ladri. Si vuole alzare il livello di dialettica?
"Ho sentito e letto qualcosina.... Penso sia una normale dialettica del mondo del calcio, è tanti anni che lo vivo e quindi lo conosco. Io quello che posso dire è che senz'altro in campionato c'è un bellissimo duello fra Inter e Juventus, ma non dimenticherei il Milan: è lì a pochi punti, con un'ottima rosa che ora sta bene. Penso che la lotta coinvolga anche loro".

Dispiace rientrare in Italia con un asterisco in classifica?
"È una cosa che si tiene in conto, bisogna essere bravi a ragionare partita dopo partita. In carriera è una cosa che ricorre spesso, quando allenavo la Lazio un anno ho avuto un recupero con l'Udinese per maltempo, un altro anno ho avuto la gara rinviata col Torino, con l'Inter a Bologna... È una cosa che dobbiamo considerare".

Lukaku non l'ha votata al The Best...
"Ha votato tre grandissimi colleghi, bravissimi. Io posso dire che a Londra lunedì sera non ero solo, ero insieme al mio staff, ai miei dirigenti, al presidente, ai ragazzi di quest'anno e dell'anno scorso che mi hanno permesso di arrivare lì. Sono molto soddisfatto di essere stato nominato nei tre e sono contento così".

Il potere logora chi ce l'ha o chi non ce l'ha?
"Dipende dai punti di vista... Io come ho detto prima dico che bisogna guardare la gara dopo, sono contento del momento e se potessi cambierei solo il risultato della gara col Bologna: avremmo meritato di più".

Com'è cambiato Simone Inzaghi dalla vittoria della Supercoppa con la Lazio e com'è cambiata la Lazio?
"Il mio percorso alla Lazio fa sì che non sarà mai una partita come le altre per me, è una squadra che mi ha fatto diventare uomo, prima da giocatore e poi da allenatore. Le partite con la Lazio non saranno mai uguali, è normale. Oggi è una squadra che, anche nell'ultima di campionato in cui abbiamo vinto, ci ha creato parecchie difficoltà e non mi sembrava così in crisi come veniva dipinta. Domani è cambiata la formula, è nuova per tutti quanti, a partire da noi allenatori: bisognerà pensare alla partita di domani, sappiamo che non ci saranno supplementari e ci prepareremo anche per i rigori".

Siete in vantaggio per lo scudetto....
"Stiamo facendo un grandissimo percorso, poi c'è un'altra squadra che sta facendo un percorso analogo e il Milan che non mollerà fino alla fine".

Un messaggio ai tifosi arabi dell'Inter?
"Di sostenerci, come hanno fatto lo scorso anno. Sappiamo che ce ne sono tanti qua e cercheremo di renderli felici come l'anno scorso".


Altre notizie