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Tra epurazioni post-Bodo e la grinta ritrovata col Napoli: la Roma di Mourinho volta pagina

di Dimitri Conti

L'imperativo era quello di offrire una prestazione che cancellasse dalla mente la vergogna messa in scena in terra norvegese tre giorni fa, ma il compito era tutt'altro che dei più semplici visto che all'Olimpico la Roma era chiamata ad ospitare la capolista Napoli, nonché schiacciasassi dell'avvio con le otto vittorie ottenute in altrettante partite. Alla fine Jose Mourinho, nonostante sia stato cacciato anticipatamente, può uscire dal confronto con un sorriso.

Le premesse, oltre ad imporre una reazione, raccontavano anche di un'epurazione - quantomeno momentanea - riservata a ben cinque giocatori, individuati idealmente come colpevoli della tennistica sconfitta rimediata col Bodo/Glimt. Un clima teso, ma anche spinto dall'atmosfera creata dai 50mila dell'Olimpico per quella che si è rivelata come una partita spigolosissima, quasi una sfida a scacchi tra le due panchine, in cui Mourinho non ha certo sfigurato.

Lo Special One porta con sé perciò l'orgoglio di un gruppo che, per quanto lui consideri corto a livello di alternative, non vuole arrendersi di fronte alle uscite a vuoto che, da un po' di tempo a questa parte, lo caratterizzano. La classifica, d'altronde, dice che la Roma è in zona Champions, nonostante tutto.


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