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Lazio di nuovo ko tra i fischi dei tifosi. Marusic un disastro, ma per Sarri è la base da cui ripartire

di Ivan Cardia

Settima sconfitta in campionato per la Lazio, che saluta l'Olimpico tra i fischi dei suoi tifosi dopo il 2-0 incassato dall'Inter, che spegne subito l'entusiasmo per l'accesso agli ottavi di finale di Champions League. I biancocelesti scivolano al dodicesimo posto in classifica e danno il via alla contestazione della Curva Nord, insoddisfatta da una prima parte di stagione ben lontana dal campionato che l'anno scorso ha portato i capitolini a chiudere al secondo posto.

Marusic da 4 in pagella. A condizionare la partita, il clamoroso errore del laterale difensivo, che ha regalato a Lautaro il pallone per sbloccare la partita: 4 in pagella per lui. Male anche Gila, tra i pochi a salvarsi Rovella e Zaccagni, mentre deludono le scelte di Sarri: tra i peggiori anche il giapponese Kamada, preferito a Luis Alberto dall'inizio.

Sarri riparte da questo inciampo. Il tecnico toscano accetta i fischi dei sostenitori laziali, ma non fa drammi: "La partita è stata buona fino al secondo gol, nei primi 20 minuti del secondo tempo non abbiamo fatto entrare l'Inter in area. Giocato alla pari contro un avversario forte e pagato un errore e mezzo. Il pubblico ci fischia per errori passati, la partita di stasera può essere una buona base per ripartire - dice nel post partita - noi prevedibili? Lo trovo un luogo comune, il Barcellona ha vinto giocando per 10 anni allo stesso modo. La verità è che giochiamo tanto e facciamo fatica a trasformare le palle gol create. L'area di rigore rispetto all'anno scorso ci manca. Sul palleggio stasera abbiamo gettato delle buone basi, bene a destra e da migliorare a sinistra come nelle conclusioni da fuori area".


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