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La prima Italia di Spalletti è un flop: il giorno dopo sono critiche per tutti

di Niccolò Pasta

La prima Italia di Luciano Spalletti è un flop. Gli azzurri non vanno oltre l'1-1 con la piccola Macedonia del Nord e ora rischiano di restare fuori da Euro 2024, a meno di risposte convincenti (e soprattutto vincenti) contro l'Ucraina. Il giorno dopo per gli azzurri è un tiro al bersaglio: tante critiche, tanti punti interrogativi per una squadra che fatica tremendamente a segnare e che non riesce più ad esprimersi come all'Europeo vinto solo due estati fa.

Al centro delle critiche più furiose c'è Gianluigi Donnarumma, che ha gravi colpe sul gol subito da Bardhi. Il portiere azzurro vive una fase di grande confusione, non è più così sicuro tra i pali e gli errori, tra Nazionale e PSG si sono moltiplicati negli ultimi mesi. In un sondaggio, ben l'86% dei tifosi-votanti hanno la volontà di vedere Gigio in panchina, magari per quel Guglielmo Vicario che in pochi mesi ha conquistato Londra e il Tottenham.

Ma non solo Donnarumma, urge un restyling anche in avanti. L'impalpabile prova del reparto offensivo, con gli esterni mai pericolosi e un Immobile che oltre al gol si è visto pochissimo, accendono ancora una volta il campanello d'allarme: l'Italia non produce più attaccanti in grado di segnare con facilità, ma anche alcune assenze pesano. Per questo, per l'importantissima partita di martedì contro l'Ucraina, si chiede aiuto agli assenti e il giornalista Paolo Condò scrive a Spalletti: "Convoca Berardi e Scamacca".


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