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La Danimarca gioca anche per Eriksen ma non basta: il Belgio di KDB vince 2-1 e va agli ottavi

di Ivan Cardia

Christian Eriksen c’è. In ogni momento di Danimarca-Belgio, dall’inizio alla fine: dalla maxi-maglietta col 10 stesa sul manto erboso del Parken di Copenaghen al minuto di silenzio osservato al decimo. Dagli occhi lucidi di Lukaku a Kjaer che è il capitano che tutti vorremmo avere. Gioca alla grande anche lui, per la cronaca, ma non basta. Perché una Danimarca strepitosa per oltre un’ora cede il passo al maggior tasso tecnico del Belgio: l’1-0 di Poulsen arriva dopo appena 99 secondi, poi i danesi dominano il secondo tempo senza trovare il raddoppio. Nella ripresa, Roberto Martinez fa le sue mosse, per rimediare a una prima frazione di gioco vissuta in un'atmosfera che chi non era allo stadio difficilmente avrebbe potuto capire. Una su tutta: dentro Kevin De Bruyne. La stella del Manchester City cambia totalmente la gara: ispira il pareggio di Thorgan Hazard e segna il definitivo 2-1. La UEFA, per la cronaca, assegna il titolo di MVP a Lukaku: lo avremmo dato a Kevin il Rosso. Poco importerà a KDB, che inizia la sua marcia di avvicinamento verso la consacrazione definitiva, e magari verso un’altra finale dopo quella persa in Champions. La Danimarca sfiora il pari nel finale, ma si aggrappa all’ultima partita per rimanere nella competizione, lo spiega anche il ct Hjulmand. Eriksen c’è, presente nella sua assenza; il pubblico anche e ha spinto i suoi beniamini, primo fra i tanti il giovanissimo Damsgaard chiamato a raccogliere l’eredità più pesante (qui le pagelle danesi). Quella di Eriksen, che ai suoi amici e compagni ha detto di essere orgoglioso di loro, mentre combatte la sua partita: operato, gli è stato installato un defibrillatore cardiaco. Potrà tornare a giocare? Nessuno lo sa con certezza, Daley Blind lo fa. In Italia sarà complicato, per le regole molto restrittive in materia di salute. Ma la grande paura è passata e la Danimarca spera ancora di passare, anche per Eriksen, mentre vede il Belgio qualificarsi aritmeticamente agli ottavi.


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