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L'Hellas ritrova sé stesso ed è aritmeticamente salvo. Juric, il futuro può attendere

di Luca Chiarini

Le tre sconfitte consecutive, già un unicum nell'era Juric, erano un record negativo che non andava in alcun modo appesantito. Concetto rafforzato nella conferenza della vigilia dal tecnico di Spalato, raccolto dalla squadra e sublimato nel due a zero finale contro il Cagliari.
Il Verona ha ritrovato prima di tutto sé stesso, allontanando con vigoria i chiacchiericci che sono soliti formarsi in situazioni potenzialmente stagnanti, che possono essere favorite da una classifica non più in grado di restituire obiettivi completi. Quello più importante, l'Hellas, l'ha raggiunto proprio oggi: quarantuno punti significano salvezza aritmetica, il tassellino con i crismi dell'ufficialità che mancava ad un traguardo che non è comunque mai stato in discussione negli ultimi mesi.
L'artefice di quest'altro piccolo capolavoro è sempre lui, Ivan Juric: il futuro per lui può attendere, anche perché il presente continua ad appagare forse più delle sirene ammalianti delle big.


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