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Il pari salva la Fiorentina dal rischio crollo emotivo. Prandelli: "Macché voci, sono fiducioso"

di Dimitri Conti

Al minuto 93 di Fiorentina-Parma, il destino di Cesare Prandelli nel secondo mandato da allenatore viola sembrava a fortissimo rischio. La stessa Fiorentina che si era dimostrata cinica e attenta nel primo tempo, si era fatta rimontare e scavalcare dal volitivo Parma nel secondo, arrivando ad un minuto dalla sconfitta. Quel giro di lancette servito a Pezzella per mettere in difficoltà Iacoponi e fargli causare l'autogol del 3-3 finale: perlomeno il morale e il risultato sono salvi, al pari del posto di Prandelli, debitore nei confronti dei suoi tre difensori centrali, su tutti quel Martinez Quarta ormai rivelazione recente. L'umore non può certamente essere alle stelle, ma il tecnico ha rispedito al mittente qualsiasi sospetto di mugugni da parte del suo presidente Commisso, ribadendone la vicinanza e dichiarandosi ottimista dopo i segnali avuti dall'incontro. I segnali però sono anche quelli di una squadra che deve tornare a vincere per non mettersi in difficoltà estreme, e deve farlo con le dirette avversarie. Come detto da Pradè nel post-partita, la sfida salvezza col Benevento in arrivo dovrà essere una di quelle partite.


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