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De Laurentiis ascoltato dai pm per il caso Osimhen: "Il Napoli non ha bisogno di pluvalenze"

di Andrea Losapio

"Il Napoli non ha bisogno di plusvalenze fittizie". È questa la difesa di Aurelio De Laurentiis sul caso Osimhen, finito alla Procura di Roma per un processo penale, con il Presidente azzurro che ha chiesto di essere ascoltato per chiarire la situazione. "Aurelio De Laurentiis ha chiesto e ottenuto di essere ascoltato dai Pubblici Ministeri della Procura di Roma nell’ambito delle indagini in corso per la compravendita del calciatore Victor Osimhen", il tweet dell'account ufficiale. Nei prossimi giorni ci sarà anche una memoria difensiva consegnata da parte degli avvocati Fabio Fulgeri e Lorenzo Contrada. Il patron è stato ascoltato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal sostituto Lorenzo Del Giudice, titolari del fascicolo. Nel gennaio scorso, i pm di piazzale Clodio hanno sollecitato per il patron del Napoli e altri indagati la richiesta di rinvio a giudizio.

Osimhen era arrivato a Napoli nel 2020 per 70 milioni più 10 di bonus, con Karnezis, Manzi, Liguori e Palmieri inseriti nell'operazione, per un totale di plusvalenze di 21 milioni. Queste le dichiarazioni di Luigi Liguori, qualche tempo fa, sul fatto. "A giugno mi chiamò il Napoli per un incontro. Siamo andati io e il mio procuratore, la società ci ha offerto due opzioni: potevo rinnovare per un anno e restare, o accettare di andare al Lille e firmare per tre anni, entrando nell’operazione Osimhen. Io ho accettato: il 30 giugno abbiamo firmato con il Lille. Però non siamo mai andati a Lille. Nemmeno per firmare. Hanno mandato i contratti a Napoli e abbiamo firmato a Castel Volturno. Purtroppo io non sapevo tutto. Loro non è che ti dicono che volevano fare plusvalenza. Ci hanno detto solo: il Lille vuole tre giovani e noi abbiamo pensato a voi. Poi col passare delle settimane abbiamo scoperto tutto, ma ormai eravamo coinvolti, non potevamo più fare nulla".

La realtà fu che il Lille chiese al Napoli di inserire i tre giovani più il terzo portiere per potersi iscrivere alla Ligue 1 dell'anno successivo. Peccato che Manzi, Liguori e Palmieri non andarono mai in Francia.


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