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Cagliari, si chiude come peggio non si poteva. Zenga, l'addio a poche ore dalla partita

di Gaetano Mocciaro

Si chiude nel peggior modo possibile la stagione del Cagliari. Contro il Milan è una sconfitta annunciata, una partita senza storia. Squadra senza motivazioni, allenatore pure. Zenga era già stato congedato da qualche ora dal presidente Tommaso Giulini: l'annuncio al tecnico nel pomeriggio, quello ai media pochi minuti prima dell'inizio della partita. Era l'anno del centenario e i sardi a inizio stagione si erano regalati Nandez e Nainggolan: sembrava essersi creati i presupposti per lottare per l'Europa. E fino a dicembre persino lo scenario Champions sembrava possibile. Fino alla sconfitta contro la Lazio a dicembre, con i biancocelesti capaci di ribaltare la partita nei minuti di recupero. Da lì la caduta in picchiata, l'esonero di Maran, l'arrivo di Zenga appena prima del lockdown. "Forse non dovevo accettare sei mesi di contratto con una clausola quasi impossibile da raggiungere" ha dichiarato nel post-partita contro il Milan. L'obiettivo, per la cronaca era il settimo posto. Si ricomincerà da un altro tecnico, probabilmente Eusebio Di Francesco.


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