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Il catenaccio della Svezia funziona, la Spagna domina ma non sfonda: 0-0 all'intervallo

di Gaetano Mocciaro

Nessun gol nei primi 45' di Spagna-Svezia. Partita dominata dalla Roja che però non è riuscita mai a sfondare contro un avversario sceso in campo con l'intento di non giocare. Quello messo in scena dalla squadra di Jan Andersson è un catenaccio d'altri tempi, con undici uomini dietro la linea di centrocampo, compatti a chiudere ogni spazio e costringendo gli uomini di Luis Enrique a un continuo giro palla per cercare di trovare qualche varco. Ne esce qualche occasione da gol, due con Dani Olmo che trova in entrambe le occasioni un ottimo Olsen, e con Morata che sfrutta una disattenzione difensiva, l'unica, degli scandinavi, ma che spreca clamorosamente ritrovandosi a tu per tu col portiere.

L'attaccante della Juventus è schierato titolare, preferito a Gerard Moreno, con grande sorpresa e sommo disappunto di molti tifosi iberici che non hanno mancato di commentare tra l'ironico e l'arrabbiato la scelta del commissario tecnico. Tra le altre novità l'esclusione di Thiago Alcantara per lasciar spazio a Pedri, divenuto a 18 anni, 6 mesi e 20 giorni il più giovane giocatore della storia della Spagna agli Europei. Svezia che si affida a un 4-4-2 vecchio stampo, linee strette ed eventuali ripartenze che in verità non se ne vedono se non in un'occasione, che quasi porta al gol di Isak, la cui conclusione trova la deviazione di Llorente sul palo e poi va fuori. Sarebbe stato decisamente troppo, un dato è abbastanza esplicativo in merito, ossia il possesso palla: 83-17% per la Spagna.


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