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Notti magiche contro It’s coming home: la finale è anche la rivincita di due inni sfortunati

di Ivan Cardia

Da una parte Edoardo Bennato e Gianna Nannini, dall’altra David Baddiel e Frank Sinner. Euro 2020, per Italia e Inghilterra, è decisamente vintage a livello musicale. Gli azzurri, quasi tutti nati dopo il 1990, si caricano in pullman cantando Notti Magiche, l’inno di Italia ’90 che emozionò un Paese e però non riuscì a spingerci fino alla finale casalinga di quel Mondiale, vissuta da spettatore nonostante l’exploit di Schillaci e della nazionale di Vicini, arrivata solo terza. L’Inghilterra, viceversa, canta all’unisono It’s Coming Home, a sua volta colonna sonora di un Europeo casalingo, quello del 1996, finito anche in questo caso in semifinale per i Tre Leoni, sul rigore di quel Southgate che oggi li allena e li fa sognare. Inno semiserio, in questo caso, perché pensato con grande ironia (Baddiel e Sinner peraltro erano due conduttori dalla spiccata verve comica, a musicarlo ci pensarono i Lightning Seeds) e poi vissuto con particolare trasporto da chi spera davvero di riportare a casa il calcio. A tre giorni dalla finale, l’Italia si emoziona inseguendo un gol e l’Inghilterra canta le proprie glorie passate, ieri come oggi. Domenica sera, uno dei due sfortunati inni avrà la sua rivincita.


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