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Sembra due settimane fa: Lazio all’ultimo, Milan a secco. Prende fiducia l’Inter, il Napoli non delude

di Luca Marchetti

Alla Lazio non lasciate i colpi di testa nel recupero, almeno in Champions. Perché questa Lazio non molla mai. Anche in questa serata di Champions, difficile, andando sotto dopo pochi minuti, vissuta sempre sotto pressione è riuscita a ribaltare la partita, a portare a casa i tre punti e soprattutto a portarsi a quota 4, in una partita fondamentale per il passaggio del turno. E’ presto direte, ma con questa molla e con questi tre punti la Lazio si mette con grande serenità a godersi la serata. E’ finito il periodo difficile? Sicuramente queste serate aiutano. Aiutano a smaltire le scorie, aiuta a smaltire le polemiche, aiuta a prendere confidenza con i propri mezzi. Questa Lazio, in campionato, sta rendendo al di sotto delle aspettative. E’ normale che ci sia malumore. Il modo migliore è vincere, prendersi i tre punti. Una partita di carattere, sporca. Ma proprio per questo di fatica, per questo con un peso forse superiore, anche se alla Lazio (soprattutto dopo il gol annullato) sarebbe andato bene anche il pareggio. E invece…

Se il cammino della Lazio in Champions sembra legato agli ultimi minuti, in queste prime due giornate per il Milan sembra esserci una maledizione. Zero gol fatti anche stasera, ma anche stasera un grande rammarico. Intendiamoci: la partita è stata più equilibrata rispetto alla prima in casa contro il Newcastle. Ma il Milan come avrebbe meritato di vincere quella, avrebbe meritato di vincere anche questa partita. Soprattutto nel secondo tempo il Milan è andato molte volte vicino al gol. Avrebbe dovuto segnare: senza fortuna. Anche se in certi casi la fortuna non c’entra. La Champions - come sa bene anche il Napoli - è la competizione dei dettagli. Il Milan avrebbe dovuto avere 6 punti in classifica per le occasioni che ha avuto in questi primi 180 minuti. Ne ha due. Poteva essere primo da solo, soprattutto vista la vittoria del Newcastle contro il PSG, e invece si ritrova terzo. E proprio contro il PSG dovrà giocare nelle prossime due partite. Potrebbe essere già una sorta di spareggio. E queste due partite con il numero zero potrebbero pesare. Ma il Milan sapeva che sarebbe stato un girone difficile, il più duro delle italiane. E allora prendiamo i lati positivi: nessun gol subito, mentalità europea, ricambi all’altezza, squadra sempre fresca e propositiva. E’ proprio da qui che il Milan deve ripartire e con questo vestito presentarsi al Parco dei Principi.

L’Inter avrebbe potuto vincere con uno scarto più ampio e invece ha tremato fino alla fine, di dover subire quello che lei stessa aveva fatto la settimana prima. Invece ha resistito e alla fine sorride. Anzi ride, di gusto. L’Inter ha mostrato la propria forza e la propria solidità. Dopo un primo tempo di studio (dove comunque le occasioni per passare in vantaggio ci sono state) nel secondo l’Inter ha letteralmente dominato. Lautaro è incappato in una giornata incredibile: almeno 5 occasioni da gol nitide e forse se avesse continuato a giocare ancora non sarebbe riuscito a segnare. Il segnale però arriva lo stesso. E arriva dal suo nuovo gemello: Thuram si è preso l’Inter. E dopo un’estate passata a chiedersi chi poteva essere l’erede di Lukaku e di Dzeko, a dire che il reparto offensivo dell’Inter avrebbe pagato dazio sia per qualità che per forza, ci ha pensato lui con un avvio di stagione strepitoso: 3 gol, 4 assist e 2 rigori procurati. Solo per dire i macronumeri, di questi primi 2 mesi abbondanti. Su 21 gol realizzati dai nerazzurri il 42% porta la sua firma. Mica male no? E’ vero che l’Inter, ora, con l’infortunio di Arnautovic ha la coperta corta, ma con il rendimento di quei due lì davanti, la coperta forse neanche serve. Sanchez si sta rimettendo in pista e soprattutto ci sono anche tante altre soluzioni che si innestano in una nuova consapevolezza che l’Inter ha sempre mostrato in questo scorcio di stagione, tranne che contro il Sassuolo.

Una consapevolezza che ha recuperato anche il Napoli. E’ vero, è arrivata una sconfitta contro il Real Madrid, ma il Napoli ha giocato alla pari e soprattutto a viso aperto. Ha avuto chanches per pareggiare, ha avuto la forza per recuperare due volte. Non si è sentito intimidito e non ha mai avuto un atteggiamento sbagliato. Poi, si sa, in Champions i dettagli fanno la differenza. E quindi i piccoli errori possono diventare delle autostrade per chi è già un fenomeno. E Bellingham e Vinicius lo sono e lo hanno dimostrato ancora. Come Valverde, che - anche lui - ha avuto bisogno di una correzione per fare in modo che il suo straordinario tiro finisse in porta. Il Napoli però è stato sé stesso: sicuro, sfrontato, efficace, rabbioso. E’ una sconfitta che non avrà conseguenze importanti, neanche per il cammino europeo: basterà continuare a fare il Napoli, come contro il Real.


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