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Ibrahimovic vicino all’Everton: il Milan lascia o raddoppia? Ancelotti ha chiesto alla dirigenza garanzie, lui è la prima. L’Inter rivede il mercato: forse solo Marcos Alonso

di Tancredi Palmeri

Nella sua autobiografia Zlatan Ibrahimovic raccontava di come Raiola durante la trattativa per passare dall’Ajax alla Juventus si fosse a un certo punto durante una fase di stallo alzato in piedi e avesse cominciato a palleggiare, una strategia per vincere sui nervi gli interlocutori. E si dice anche che in verità Ibrahimovic abbia sempre scelto le sue destinazioni, e che Raiola abbia semplicemente assecondato i suoi voleri facendo del proprio meglio.
Con queste premesse, allora è facile ipotizzare che Ibra nel virtuale tavolo di trattativa stia palleggiando con il Milan. Che aveva intenzione di annunciare il colpo di teatro entro la festa dei 120 anni del 15 dicembre. Mentre Ibrahimovic stesso si era dato come termine massimo decisionale i giorni prima di Natale. Ma la morale della favola è che quel 40% di differenza sullo stipendio netto tra quello offerto dal Milan, e quello richiesto da Ibrahimovic, non si è ancora riempita. Il Milan ha fatto un’offerta che ritiene finale, ma forse troppo in anticipo quando si tratta con Ibra e Raiola.
E allora De Laurentiis, che pure aveva accarezzato il sogno Ibrahimovic senza però mai fare un’offerta minimamente vicina alle richieste, paradossalmente però potrebbe aver indirettamente sabotato il suo passaggio al Milan - che peraltro a ben guardare la classifica, diventa un diretto concorrente.
Perché l’Ancelotti una settimana fa esonerato, adesso è a un passo dall’accordo con l’Everton, che potrebbe essere ufficializzato già mercoledì, sempre che vengano date sufficienti garanzie sugli investimenti tecnici. Il primo dei quali sarebbe proprio Zlatan Ibrahimovic. Domenica sera la prima a rendere noto che Ibra fosse in trattativa con una squadra della Premier League era stata Paola Ferrari a “La Domenica Sportiva”.
Nessuna delle top 6, si tratta proprio dell’Everton, e per esplicita richiesta e intervento di Ancelotti. L’offerta fatta non è ancora delle dimensioni delle richieste dello svedese, uguali a quelle presentate al Milan, ma dovrebbe essere molto più vicina alla cifra totale di quanto offerto dai rossoneri.
Certo, va bene la sfida, ma l’Everton non è il Milan, e dunque alzandosi dal tavolo per palleggiare è da vedere se questo di Zlatan non sia soltanto un bluff. Ma i contatti sembrano troppo avviati per trattarsi solo di un tentativo di ingelosimento.

Anche sull’altra sponda di Milano si rivede il mercato: strappare Kulusevski già a gennaio diventa sempre più difficile per l’Inter, la strada è in discesa per De Paul ma non è l’immediata priorità.
Che sembra essere diventata invece Marcos Alonso. Da 2 mesi nemmeno convocato per scelta tecnica, pupillo di Conte che lo volle al Chelsea e nei quali 2 anni assieme inanellò le due migliori stagioni in carriera, e con la via aperta dal mercato di gennaio sbloccato per il Chelsea. Il quale parte dalla sparata di 40 milioni di €, con l’Inter che invece ne offre 20, e non è intenzionata ad arrivare oltre i 25 milioni per un 29nne. Il problema è che i piani adesso sono rivisti: si era messo in cantiere di arrivare ad almeno due obiettivi, ma senza premio Champions è molto complicata, a meno che non si ottengano formule particolari che per ora né l’Udinese né l’Atalanta sono disposte ad accettare.
E dovendo scegliere, e ammesso che il rientro di Barella e Sensi sia nei tempi previsti, Conte prenderebbe Marcos Alonso, garanzia in fase offensiva e perfino sui calci piazzati. Una cosa è certa: tra recuperi al limite, e budget decurtato, il mercato dell’Inter proverà tutto il possibile fino al 31 gennaio.


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