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USA, class action delle calciatrici per discriminazione di genere

di Tommaso Maschio

Le calciatrici statunitensi continuano la propria lotta contro la Federcalcio USA (USSF) per discriminazione di genere ottenendo dal tribunale distrettuale della California la certificazione per la class action chiesta lo scorso settembre sostenendo che le condizioni di lavoro e di retribuzione che stavano contestando non si applicano solo alle 28 giocatrici querelanti, ma a tutte quelle che hanno vestito la maglia della nazionale nel periodo pluriennale specificato nella causa.

La portavoce delle calciatrici Molly Levinson ha parlato così della decisione della corte: “Questo è un passo avanti storico per raggiungere la parità di retribuzione. Siamo felici che la Corte abbia riconosciuto la discriminazione in atto da parte della USSF contro le calciatrici, respingendo le sue argomentazioni secondo cui le donne devono lavorare due volte più duramente e accettare condizioni di lavoro inferiori per essere pagate come gli uomini. - continua Levison – Chiedo al presidente Carlos Cordeiro la fine della discriminazione illegale nei confronti delle donne”. Fra le firmatarie della class action ci sono tutte le big statunitensi da Alex Morgan e Megan Rapinoe fino a Carli Lloyd e Becky Sauerbrunn.


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