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Trump, duro attacco alla nazionale femminile USA: "Un gruppo di maniache di sinistra"

di Ivan Cardia

La nazionale statunitense di calcio femminile, che ha chiuso le sue Olimpiadi con la medaglia di bronzo dopo aver perso in semifinale col Canada e aver battuto l’Australia nella finalina, ha avuto un tifoso in meno. Anche eccellente, perché si tratta di Donald Trump. L’ex presidente USA, protagonista di diversi screzi in passato, soprattutto con Megan Rapinoe, icona del football a stelle e strisce ma anche del movimento LGBT, ha infatti duramente attaccato le ragazze del soccer: “Se una squadra di calcio, guidata da un gruppo radicale di maniache di sinistra, non fosse stato stato così ‘sveglio’ (il termine è woke, usato per indicare la particolare attenzione a temi sociali, ndr) avrebbe corso per l’oro e non per il bronzo. ‘Sveglio’ vuol dire che perdi, che tutto va male, e la nostra nazionale di calcio è andata decisamente male. La ragazza con i capelli viola (Rapinoe appunto, ndr) ha giocato malissimo e spende troppo tempo pensando alla politica dei radicali di sinistra, senza fare il suo lavoro”.


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