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Italdonne, Bertolini: "Non credo a un ritorno all'anno zero. Ma bisogna pensare anche al futuro"

di Tommaso Maschio

La ct dell'Italia femminile Milena Bertolini intervistata dal Corriere della Sera ha parlato delle possibili difficoltà che il calcio femminile potrebbe incontrare a causa della crisi generata dall'emergenza Coronavirus: "È chiaro che lo scenario di un ritorno al passato, in una situazione di crisi economica, c’è, chi è più fragile rischia uno stop nel percorso di sviluppo. Siamo a un bivio fra declino o rinascimento e non vale solo per noi donne, ma per tutti. Voglio pensare positivo, non credo a un ritorno all’anno zero del calcio femminile perché quello che è stato fatto rimarrà. Sogno una nuova armonia tra diverse esigenze, quella di portare a termine i campionati con quella priorità della salvaguardia della salute. Magari trovando regole diverse imposte da una situazione straordinaria. - Vedo tutte le energie dei nostri dirigenti concentrate sull’ora. Ne vedo poche convogliate sul dopo. Non si può pensare solo all’urgenza. Va bene riorganizzarsi per assegnare i titoli,a poi si va avanti alla vecchia maniera? - continua Bertolini parlando delle battaglie del calcio femminile - Penso a un calcio riformato, che dia spazio al professionismo al femminile perché il nostro calcio fa bene alla società, valorizza i giovani, include la disabilità, sa far crescere i talenti. E invece nei tavoli di lavoro,spesso avverto mancanza di attenzione nei nostri confronti, anche se abbiamo la stessa esigenza degli uomini di portare a termine la Serie A. I ragionamenti su come salvare il pallone dovrebbero includere solidarietà, partecipazione e giustizia. USA? La decisione del tribunale è inspiegabile perché si trattava di una battaglia giusta. Non c’è solo la produttività da valutare, è proprio un discorso di uguaglianza”.


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