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Australia femminile, nessuna lesbian mafia dietro l’addio di Stajcic

di Tommaso Maschio

Non c’è stata alcuna pressione o interferenza da parte delle lobby gay, o come scrivono i media australiani, da parte della lesbian mafia dietro il licenziamento di Alen Stajcic da allenatore dell’Australia femminile. Lo ha appurato una commissione indipendente chiamata a verificare che tutte le nazionali del paese australe operino secondo gli standard più alti.

Stajcic dopo aver guidato l’Australia alla qualificazione alla Coppa del Mondo era stato infatti licenziato a pochi mesi dall’avvio della competizione senza alcuna motivazione precisa al di là di un rapporto deteriorato con la Federazione. Un esonero che aveva destato molto scalpore sopratutto dopo che fin da subito sui social e sulla stampa erano apparsi tanti articoli che facevano riferimento a presunte pressioni da parte della cosiddetta lesbian mafia. La commissione nel suo documento ha però spiegato di “non essere stata in grado di scoprire alcuna prova a sostegno dell’esistenza di questa mafia lesbica o che il licenziamento fosse dovuto a pregiudizi personali nel confronti del ct”.


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