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PSG, Luis Enrique: "Girone difficile ed equilibrato, sarà decisiva l'ultima giornata"

di Daniel Uccellieri

Luis Enrique, tecnico del PSG, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara di Champions League con il Newcastle: "
"Siamo in un girone difficile ed equilibrato, la partita di domani è fondamentale, perché il girone si potrà decidere dopo la quinta giornata. Le cose potrebbero risolversi anche nell'ultima giornata, ma so che la mia squadra è pronta per domani e che possiamo fare grandi cose."

I tifosi?
"Il Parco dei Principi ci trascinerà, mi aspetto una bella atmosfera. Abbiamo davvero bisogno di loro. Abbiamo bisogno di un pubblico più carico ed emozionato del solito e vivremo questa partita come una finale. A questo livello, le partite casalinghe sono fondamentali. I nostri tifosi sono una risorsa speciale per noi e ci aspettiamo un incredibile supporto. Quanto più forte è il legame tra giocatori e tifosi, tanto più facili saranno le cose, soprattutto in Champions".

Il Newcastle?
"Sono molto forti fisicamente e riescono a pressare alto e forte, con molta intensità. Sappiamo che sarà così anche domani, quindi dovremo farci trovare pronti. Il nostro obiettivo è sempre lo stesso indipendentemente dalla partita: tenere la palla nella metà campo avversaria per non fargli creare occasioni. In Champions League gli avversari hanno più qualità, ma noi vogliamo avere lo stesso obiettivo: essere al massimo in entrambe le fasi, attacco e difesa".

Come valuta questa primo periodo sulla panchina del PSG?
"La squadra non è ancora come vorrei che fosse, ma stiamo ancora imparando. Possiamo ancora ottenere di più dai giocatori e andare ancora oltre, ma quello che vedo già mi piace. Ci sono tante cose soddisfacenti, ma abbiamo ancora molto margine di miglioramento. C'è molto su cui lavorare, come l'intesa tra i giocatori, quindi abbiamo ancora tanto lavoro da fare".

Dembélé?
"Lo conosco dai tempi del Barcellona, ​​anzi volevo prenderlo quando era al Rennes. È un giocatore diverso, speciale, chiede sempre palla, accetta le critiche e non ha paura. È diverso da come era al Barcellona perché ora può giocare un po' più centralmente. Libera i compagni perché destabilizza gli avversari e apre tanti spazi".


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