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Perché l'Arsenal? Merino spiega: "Arteta ha attirato la mia attenzione, trasmette passione"

di Yvonne Alessandro

Solo una partita di cui 55 minuti disputati tra Premier League e Champions League dal suo arrivo all'Arsenal sono la fotografia perfetta di Mikel Merino. Dal momento in cui ha scelto di salutare la Real Sociedad per affrontare una nuova sfida in Inghilterra, in un campionato diverso, con cultura e lingua differenti annesse, il centrocampista spagnolo è nel pieno dell'adattamento. Ma non si preoccupa del poco spazio avuto fin qui con il suo nuovo allenatore, Mikel Arteta: "Mi sento bene e forte. Non vedevo l'ora di essere convocato per la prima volta dopo l'Europeo, ma non è stato possibile per la sfortuna di essermi fratturato la scapola. Sono molto felice di iniziare una nuova avventura e ho voglia di continuare a farlo".

Il suo ritorno in Nazionale infonde energie positive, ma di ripensamenti sulla decisione presa in estate non ce ne sono: "È stato un progetto che ha attirato la mia attenzione. L'ambizione dell'allenatore, dei giocatori e dei lavoratori si percepisce appena si parla con loro. Hanno valori molto simili, vogliono migliorare e vincere. Il Real non ha iniziato nel migliore dei modi. Il precampionato non è stato ideale, con partenze importanti. Il modo in cui stanno lavorando è impeccabile. L'impegno e il duro lavoro non mancheranno per invertire la rotta", ha raccontato nella conferenza stampa odierna con la Spagna in vista degli impegni di Nations League.

Mentre un pensiero sul nuovo tecnico, Mikel Arteta, per altro primo sponsor dell'acquisto di Merino: "È un allenatore che ha molta passione per quello che fa. Non gli piace solo la tattica, ma anche la gestione dei gruppi. Anch'io sono molto appassionato di quello che faccio e quando lo vedi nei professionisti, ti trasmette la stessa passione. È stato in grado di cambiare la situazione di un club che prima era in una situazione precaria".


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