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Man United traballante, Ten Hag di nuovo sulla graticola: ha due gare per salvarsi la pelle

di Yvonne Alessandro

Erik ten Hag, ci risiamo. Eccetto per il trofeo vinto di FA Cup, è sempre stato con un piede dentro e uno fuori dal Manchester United per una stagione, la scorsa, a dir poco discontinua e deludente in classifica di Premier League. La storia che emana il club inglese è assodata ed è ormai da 11 anni a questa parte che in campionato manca all'appello di rivale diretta per il titolo, senza contare l'assenza ingiustificata ai piani alti delle competizioni europee. Eppure, in estate la proprietà dei Red Devils ha preferito dare seguito al progetto e confermare il tecnico olandese fino al 2026.

Ricollegandoci al presente, però, l'ultimo risultato negativo che ha scatenato nuovi malumori interni è stato il pesante 3-0 incassato dal Tottenham. Un verdetto inaccettabile per Sir Jim Ratcliffe e non solo, senza contare il pareggio striminzito ottenuto di recente in Europa League contro il modesto Twente. Scorie che, secondo le informazioni riprese da The Sun, imporrebbero a Ten Hag di risollevare le sorti della squadra entro le prossime due partite: Porto e Aston Villa.

Le pressioni sull'allenatore del Manchester United sono aumentate a dismisura, visti per altro gli investimenti da 600 milioni di sterline per gli ingaggi da quando è stato nominato nel 2022. E ora i Red Devils sono al 12° posto in classifica di Premier League, già a sei punti dai posti in Champions League con altrettante partite giocate. Insomma, sarà una settimana critica per Ten Hag che se non ha ricevuto un ultimatum...poco ci manca. L'ex tecnico del Feyenoord si è salvato in corner in più di un'occasione, soprattutto dopo il secondo trofeo ottenuto in estate da quando siede in panchina. Vedremo se riuscirà a salvarsi la pelle nuovamente.

Domenica Ten Hag ha ribadito di non essere preoccupato per il suo futuro: "No, non ci sto pensando. Abbiamo preso la decisione di rimanere tutti insieme, come proprietà e come gruppo dirigente, in estate. Inoltre, abbiamo preso la decisione sulla base di una chiara analisi di ciò che dobbiamo migliorare come organizzazione e di come vogliamo costruire la squadra". Chiosando: "Siamo tutti d'accordo: la proprietà, il gruppo dirigente, lo staff e i giocatori. Non ho questa preoccupazione".


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