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Jimenez in campo 9 mesi dopo la frattura del cranio: "Per i medici è un miracolo sia ancora qui"

di Luca Bargellini

In molti hanno ancora nella memoria il terribile infortunio occorso a Raul Jimenez, attaccante messicano del Wolverhampton, nel match del 29 novembre scorso contro l'Arsenal. Uno scontro che è costato all'attaccante la frattura del cranio dopo un contatto violentissimo con il brasiliano David Luiz e un'operazione d'urgenza per evitare che la sua vita fosse in pericolo.

Lo scorso weekend, però, per Jimenez il ritorno in campo con i Wolves ha significato il definitivo ritorno alla normalità, seppur con un caschetto protettivo in testa. "Ho sempre pensato che una volta guarito sarei tornato a fare ciò che più amo fare: giocare a calcio - ha raccontato in un'intervista alla BBC il calciatore -. Non ho mai pensato che la mia carriera fosse finita. Ho sempre avuto fiducia nella possibilità di tornare in campo e nella gara contro il Leicester mi sono sentito nuovamente un calciatore a tutti gli effetti. L'infortunio? I medici hanno detto che è un miracolo essere ancora vivo. Il mio cranio si era spaccato e ho avuto un'emorragia all'interno del cervello. L'intervento che ho subito è stato provvidenziale e velocissimo. I medici hanno fatto davvero un grande lavoro".


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