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Il conflitto in Medio Oriente spaventa l'Al Nassr: CR7 e soci non vogliono giocare in Iran

di Pierpaolo Matrone

Il conflitto in Medio Oriente mette a rischio il normale svolgimento della Champions League asiatica. L'Al Nassr del portoghese Cristiano Ronaldo ha intenzione di chiedere alla Confederazione asiatica di calcio lo spostamento in territorio neutrale della partita che si dovrebbe giocare il 22 ottobre a Teheran, capitale dell'Iran, contro l'Esteghlal. Il motivo, per l'appunto, è proprio legato al recente attacco iraniano a Israele e c'è preoccupazione in merito a un eventuale contrattacco.

"Stiamo monitorando la situazione e lavoreremo nei prossimi giorni per spostare la partita in campo neutro", ha detto ad Al Riyadiya una fonte dall'interno dell'Al Nassr . La persone in questione, la cui identità non viene svelata, ha però precisato che non è stata ancora avanzata la richiesta ufficiale di spostare la partita: "Non abbiamo ancora presentato alla Confederazione asiatica una richiesta ufficiale per spostare il tanto atteso scontro continentale". Ma evidentemente è un passaggio che sarà fatto al più presto.

Nel 2016 la Confederazione asiatica decise che le partite tra club sauditi e iraniani si sarebbero giocate in territorio neutrale, misura rimasta attiva fino all'ultima edizione della Champions League, quando sauditi e iraniani poterono nuovamente giocare nei loro stadi. In quel periodo, le squadre dell’Arabia Saudita scelsero il Qatar per disputare le proprie partite, mentre i club iraniani optarono per Muscat, capitale dell’Oman, e Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, come sedi delle proprie partite.


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