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Perico: "Una fortuna conoscere Astori. Fuori da stereotipi"

di RMCSport Redazione

Gabriele Perico, difensore del Chiasso ed ex Cagliari, è intervenuto nel Live Show di RMC Sport per parlare di Davide Astori.

Il suo ricordo
"Pereg è il mio soprannome, quel nome nacque da lui. Ho avuto la fortuna di viverlo, dividevamo le trasferte insieme a Bergamo e sono rimasto molto legato alla famiglia e al fratello. In loro rivivo Davide. Era un ragazzo d’altri tempi. Mi fa piacere il seguito che c’è stato anche in questi giorni. L’umiltà e la semplicità sono il tratto distintivo. Usciva dallo stereotipo del giocatore classico. Era un ragazzo di una semplicità disarmante. La sua storia ha fatto stringere il cuore a tutti".

Un giudizio sul campionato italiano
"Ieri sera a Napoli si è scritta la parola fine al campionato. Rimane accesa la lotta per l’Europa, dove si vedono realtà come l’Atalanta e la Fiorentina che se la giocano, anche con i giovani. Sono squadre che ti tengono davanti alla tv, perché lottano sempre per vincere. Ed è il bello del calcio italiano".

Sul Cagliari
"La vittoria sull’Inter è stata spartiacque nella stagione. Ne aveva bisogno, era un periodo complicato, non riusciva ad ottenere risultati. Ora spero in un campionato più sereno e con una salvezza tranquilla".

Sull’Atalanta
"Champions? Ha avuto qualche battuta d’arresto prima della Coppa Italia, con giocatori forse non abituati ad affrontare certe partite importanti. Probabilmente la squadra non era pronta a questi ritmi. Spero in una finale anomala e spero che l’Atalanta ci arrivi. Gasperini? Ha fatto qualcosa di straordinario, ha creato mentalità e ha costruito un giocattolo meraviglioso. Contro la Fiorentina ho visto una squadra che corre, entusiasma, che gioca a memoria. Col Dortmund lo scorso anno uscì per un episodio. Spero possa compiere un percorso importante".

Su Defrel
"A Cesena ci fu la sua consacrazione, era un giocatore di grande velocità. Pensavo che la Samp potesse essere la sua realtà, come progetto e tipo di gioco. Da come era partito era convinto, ora però non so perché trova meno spazio. E’ sempre stato altalenante nel rendimento però. Ma se sta bene, ha qualità importanti".

Sull’esperienza al Chiasso
"Lo conosco da anni, è un calcio fisico e poco tattico. La cosa positiva è che si riduce tutto ai novanta minuti. Dopo il fischio finale non c’è polemica. Venendo da 17 anni di calcio italiano è una sorpresa piacevole. Non c’è pressione".


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