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Pasqualin e la questione stipendi: "Mettere in ferie i tesserati per poi giocare in estate"

di Gaetano Mocciaro

Il presidente di AvvocatiCalcio,e storico legale dell'AIC, Claudio Pasqualin, ha parlato a Il Giornale della questione riguardante il taglio degli stipendi dei calciatori. Sottolineando come un escamotage per prendere tempo, in attesa di un accordo, c'è: "Mettere in ferie i tesserati. I calciatori da contratto collettivo hanno diritto a 4 settimane e le date vengono decise dai club che possono anticipare ora le vacanze canoniche di giugno, così da giocare in estate". Per quanto riguarda l'aspetto sindacale il distinguo sui tagli agli stipendi è da fare in base alle categorie: "I calciatori - spiega Pasqualin - non possono restare aprioristicamente fuori dalla crisi economica che sta investendo il calcio e giustificherebbe un taglio ai loro emolumenti. L'AIC deve predisporsi a ragionare su questo piano per la Serie A, ma non per la C dove un calciatore guadagna in media 2mila euro al mese. Se gli tagliano il 30% dell'ingaggio va in seria difficoltà a fine mese. In Lega Pro dovrebbe intervenire la cassa di integrazione, ma chi la paga? Serve un sacrificio da parte di tutti per il bene dell'intero sistema in cui convivono. Altrimenti diversi club potrebbero rischiare il fallimento: molte società di A oggi si reggono con lo sputo grazie a plusvalenze immaginifiche e diritti TV. I mancati incassi possono essere letali".


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