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Ippolito, direttore scientifico Spallanzani: "Guarire si può: ecco perché isolare è l'unica misura"

di Giacomo Iacobellis

Interessante intervista al direttore scientifico dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, Giuseppe Ippolito, sulle colonne odierne de La Gazzetta dello Sport: "Il coronavirus non è una malattia mortale e si può guarire", esordisce. "Il mondo scientifico sta cercando di spiegare alla popolazione che ci troviamo in un momento delicato e che le misure adottate per affrontare il problema, come l’isolamento, sono essenziali. Anche se possono ridurre per un periodo di tempo la libertà personale. Contro questo virus servono scienza e intelligenza, la ricerca sta facendo grandi passi avanti".

Come siete riusciti a far guarire i due cinesi positivi al test il 30 gennaio, primi due casi in Italia?
"Quando li avremo dimessi, allora potremo chiudere i casi. Ma di sicuro posso dire intanto che sono stati identificati precocemente e hanno avuto subito un supporto respiratorio: così si è potuto cambiare il corso delle cose. Diventa tutto più difficile con soggetti autoctoni, come sta avvenendo al nord, dove solo con la ricerca sul campo e sfruttando catene epidemiologiche si potrà, forse, risalire al vero paziente 0".


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