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Balotelli: "Sbagliai a scegliere Brescia per amore: affetti e lavoro non vanno associati"

di Claudia Marrone

È tornato a parlare Mario Balotelli, che ieri, davanti alle telecamere di DAZN, ha senza mezzi termini detto di voler tornare a giocare in Serie A. L'attaccante, classe '90 e attualmente svincolato, ha fatto sapere di aver rifiutato tante offerte dell'estero perché - cambiato rispetto agli anni scorsi - si sente pronto per farsi nuovamente valere nella massima serie italiana. C'è però stato anche spazio per il passato, un passato che lo ha visto anche indossare la maglia del Brescia, squadra della sua città natale.

Proprio sulla scelta che lo portò a vestire la maglia delle Rondinelle, ecco le sue dichiarazioni, riprese dall'edizione on line del Corriere della Sera: "Prima di Marsiglia (era il 2018, ndr) ho avuto un'offerta allucinante, sproporzionata, dalla Cina. Lo dissi a Mancini, che all'epoca era allenatore della nazionale: mi spiegò che, se fossi andato a giocare così lontano, non avrebbe potuto convocarmi. Mi disse di restare in Europa e andai così a Marsiglia, dove feci otto gol in pochi mesi. Non potevano comprarmi e da lì sono rimasto senza squadra. Sono stato male da lì, un accenno di depressione l'ho avuta: ho iniziato una serie di scelte sbagliate, ho deciso di venire a Brescia per amore ma ho sbagliato, affetti e lavoro non vanno associati. Poi sono stato fermo e sono andato a Monza, ma non mi ero allenato come ora quando ero senza squadra. Ho dovuto combattere tra me e me per continuare a giocare e non cedere alla tentazione di ritirarmi".


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