Bono, aria di ritorno in Europa: "Finito il Mondiale 2026 vedremo, ci sono molte sorprese..."
Dal Canada alla Spagna, due anni di crescita all'Atletico B e poi altrettanti al Saragozza, con tre passati al Girona e quattro al Siviglia, all'insegna di 2 Europa League indimenticabili. Yassine Bono, estremo difensore marocchino che si è trasferito in Arabia Saudita per continuare la sua carriera da calciatore, ha rilasciato un'intervista al quotidiano AS per raccontare la sua esperienza in Arabia Saudita, tra limiti, l'imminente derby contro l'Al Ittihad di Benzema e l'ipotetico ritorno in Europa.
Le prime dichiarazioni. "Derby Al Hilal-Al Ittihad? Per chi non lo sapesse, è una delle partite più importanti per i sauditi e siamo entusiasti di batterli. Sappiamo che non è facile resistere, soprattutto se sei il campione in carica, ma i miei compagni hanno una mentalità vincente e l'Al Hilal è storicamente abituato a vincere ogni giorno". Sul paragone col derby sivigliano: "Siviglia-Betis è più un derby di famiglia perché siamo della stessa città, dove tuo fratello e tuo cugino possono essere della squadra opposta. Hilal-Ittihad contrappone due squadre di città diverse ed è come Real-Barça".
Sulla pressione all'Al Hilal: "È una squadra con molta storia e molta pressione. Qui non valgono i sorteggi perché la gente si aspetta sempre il massimo. A livello personale è una vita diversa, ci alleniamo di pomeriggio e tutto cambia in questo senso. I grandi giocatori devono adattarsi a tutto e dare il meglio di sé". Infine, una chiusura sul possibile ritorno nel Vecchio Continente un giorno: "Non vedo ancora un 'tetto' qui in Arabia Saudita. Cercherò di dare il massimo in questo club di altissimo livello e poi, quando la Coppa del Mondo 2026 sarà finita, vedremo, dipende da molte circostanze. Ci sono molte sorprese nel mercato dei trasferimenti e il calcio è molto diverso da prima".