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10 novembre 1988, il Milan batte la Stella Rossa ai rigori. E inizia la cavalcata in Coppa Campioni

di Lorenzo Marucci

Il dieci novembre 1988 il Milan supera gli ottavi di Coppa Campioni battendo ai calci di rigore la Stella Rossa in trasferta a Belgrado. All'andata gli slavi - che potevano disporre di Savicevic e Stojkovic - erano riusciti a strappare un pareggio uno a uno e per i rossoneri la strada pareva in salita. Quella sera peraltro il match veniva rigiocato dopo che nel giorno precedente la nebbia a metà del secondo tempo aveva provocato la sospensione sul risultato di uno a zero per gli slavi, in superiorità numerica per l'espulsione di Virdis. A quell'epoca era prevista la ripetizione totale della partita, ripartendo da 0-0. E i rossoneri trovarono il gol nel primo tempo con Van Basten. In precedenza i rossoneri non si erano visti convalidare un gol dopo che Vasiljevic calciando male il pallone a pochi passi dalla porta aveva causato un autogol che sembrava netto (la palla pareva aver varcato in modo evidente la linea). Stojkovic dopo pochi minuto firmò il pari e per decidere il passaggio del turno si arrivò ai calci di rigore: Giovanni Galli ne para due, compreso quello di Savicevic. Il Milan non fallì (segnarono Baresi, Van Basten Evani e Rijkaard). Da quella sera prese ulteriore sviluppo il grande Milan di Sacchi che poi andò a vincere la Coppa Campioni battendo la Steaua Bucarest in finale 4-0.


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