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...con Stefano Antonelli

di Alessio Alaimo

Rolando Mandragora è stato uno dei colpi del mercato di gennaio. Corteggiato da Fiorentina e Cagliari, alla fine l’ha spuntata il Torino. “Non c’era l’idea di interrompere il prestito dall’Udinese, saremmo rientrati alla Juve e poi insieme avremmo deciso cosa fare. Però l’avvento di Nicola a Torino e la possibilità di vestire granata ha fatto il resto, anche se è stata una scelta ponderata e difficile”, spiega a TuttoMercatoWeb l’intermediario dell’operazione che cura gli interessi del giocatore insieme a Luca De Simone.

Su Mandragora c’erano anche Cagliari e Fiorentina.
“Il Cagliari in assoluto. È stato esemplare, professionalmente e per come ha condotto la trattativa, auguro al Cagliari di fare qualcosa di importante. Ma la decisione è ricaduta sul Torino: squadra, immagine e una storia che è sempre piaciuta a Rolando e incarna il suo spirito”.

Ha portato Malcuit alla Fiorentina.
“L’obiettivo della Fiorentina dichiarato era Andrea Conti. Per vari concetti: prospettiva, giocatore italiano, un’opportunità. Ma una serie di situazioni, soprattutto le modalità con cui lo ha preso il Parma e quindi l’obbligo di riscatto, hanno fatto si che la Fiorentina virasse su Malcuit le cui qualità sono indiscusse. Quando è stato trovato l’accordo con il Napoli per il prestito la strada è stata poi in discesa”.

Da uomo di calcio: Spadafora, ministro dello sport uscente, ha dichiarato che diciassette mesi fa non conosceva il mondo dello sport.
“La mía origine è apolítica. Ma nell’ultimo anno tra lockdown, fatti e misfatti mi sono avvicinato ai grandi oratori della politica stessa. I programmi tv hanno fatto da padrone. Spadafora fa parte di una serie di personaggi che si sono succeduti in tv in maniera inadeguata, senza conoscere la materia. Non dimentichiamoci la forzatura per far ripartire i campionati. Riprendere il calcio non è stata certo una sua scelta, ma merito della pressione che è stata fatta”.

Possiamo pensare positivo in vista del mercato estivo?
“Dovremo vedere una serie di situazioni: il cambio di proprietà di un’Inter inaspettatamente in difficoltà; la Juve uscirà con un rosso importante e occorrerà vedere come uscirà il Milan. Però bisogna pensare alla riapertura del paese su più fronti. Sono variabili fondamentali. Per un anno e mezzo sono mancati indotti mostruosi. Per fare sì che riparta il sistema bisogna vedere diverse variabili. A maggio faremo un punto della situazione per vedere che mercato sarà. Però se continuiamo a vedere gli stadi vuoti...”.

Chi ha fatto il mercato di gennaio migliore?
“Il Milan con Mandzukic ha dato un grande segnale. Ha fatto un buonissimo mercato il Verona con Sturaro e Lasagna”.

Il Parma ha fatto tanti acquisti.
“Non l’ho nominato perché non l’ho capito. Tredici punti e un margine per recuperare, ma un investimento su Man che è di prospettiva ma bisogna capirlo. È arrivato Bani, però con grande rispetto ho visto un po’ di confusione. L’organico non è malvagio. Kurtic ed Hernani sono giocatori di livello, davanti ci sono Inglese e Gervinho”.

E Pellé?
“Oggi è difficilmente giudicabile. Il Pellè al cento percento è un valore, oggi è un po’ un’incognita. Vedremo...”.


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