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L'ex Vives: "Il Torino deve credere nel settimo posto e giocarsela. Il Lecce si salverà"

di Elena Rossin
Giuseppe Vives
Giuseppe Vives
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Giuseppe Vives è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Vives ha militato nel Torino dal 2011 a gennaio 2017 in precedenza nel Lecce dal 2006 al 2011. Queste le sue parole in vista della sfida di domenica fra i salentini e i granata:

Il Torino è a meno uno dal 7° posto dopo la vittoria sul Bologna e il Lecce, che arriva dalla sconfitta con l’Inter, ha nove punti in più della terzultima ed è 15esimo. Che idea si è fatto di queste due squadre?
“Sicuramente il Torino ha fatto una grandissima vittoria con il Bologna, ma anche con la Juve aveva fatto una buona partita anche se aveva perso forse a causa di episodi. E’ una squadra che ha l’identità del suo allenatore, lotta sempre e cerca sempre di fare la partita e di portare a casa il risultato: è in salute e, secondo me, può fare un buon fine campionato. Per quanto riguarda il Lecce sicuramente per quelle che sono le sue aspettative di salvarsi sta facendo un buon campionato, sta dimostrando di avere dei giovani validi. Quindi sarà una partita difficile per entrambe".

Immagina una partita combattuta in campo?
“Assolutamente, perché specialmente nel girone di ritorno le partite sono più intense poiché le squadre che hanno bisogno di punti lottano ancora di più ed è difficile andare a fare punti su qualsiasi campo. Si troveranno di fronte due squadre che sono in un buon momento e quindi sicuramente sarà una bellissima partita”.

Con il Bologna Linetty ha fatto un’ottima partita e anche Ilic, pur non essendo ancora al top della forma, e Ricci domenica sarà disponibile dopo aver scontato la squalifica. Come vede questi tre giocatori che si disputano due maglie da titolari?
“E’ un centrocampo che avrà un grande futuro perché Ricci e Ilic sono dei 2001 e il Torino ha fatto una giusta politica a prendere due giocatori giovani e farli crescere in modo da avere continuità. Linetty con il Bologna è stato il migliore in campo ed è un giocatore che può dare una mano in più ai due giovani per potersi esprimere nel miglior modo possibile”.

Karamoh, dopo aver aspettato il suo momento, sta dimostrando di essere utile con i gol che ha segnato nelle ultime partite. Forse in pochi si aspettavano un giocatore così, lei è sorpreso?
“Queste sono le cose belle: tante volte si vuole tutto e subito, invece lui ha aspettato il suo momento e sicuramente ha lavorato sodo per farsi trovare pronto e adesso i sacrifici vengono ripagati e sta raccogliendo i frutti degli allenamenti che ha fatto. Indubbiamente sta facendo bene”.

Anche Sanabria ultimamente qualche gol in più lo ha fatto, ma il Torino resta una squadra che segna relativamente poco eppure il gioco di Juric è votato all’attacco. Cosa manca ai granata per essere maggiormente incisivi sotto porta?
“E’ vero il Torino segna poco. Sanabria a me piace, ma indubbiamente il Torino ha perso Belotti che era un giocatore che garantiva qualche gol in più. Karamoh sta iniziando a segnare e questo è positivo e si spera che Sanabria abbia trovato una maggiore continuità nell’andare in gol. Non so dire il perché poiché anche per me indubbiamente il gioco di Juric è offensivo e anche i difensori, quando uomo contro uomo prendono palla, hanno la possibilità di continuare la giocata e arrivare al limite dell’area per andare al tiro. Juric dà opportunità anche ai centrocampisti e, come dicevo, ai difensori di poter andare a concludere in porta. Manca qualche gol in attacco, ma sperando anche nel rientro di Pellegri se gli attaccanti si sbloccheranno un po’ trovando continuità la situazione migliorerà”.

Con il Bologna il Torino ha stretto i denti e non ha subito gol, ma in precedenza qualcuno evitabile lo ha subito. Secondo lei perché?
“Anche in difesa ci sono giocatori giovani come Buongiorno e Schuurs, che con il Bologna su Orsolini ha fatto un recupero che valeva un gol, e qualche errore ogni tanto si può accettare alla loro età perché non è facile essere sempre concentrati per tutto il campionato, anche se sarebbe bello. Sono però indubbiamente giocatori importanti, che fanno sempre la loro partita tanto più che giocano sempre uomo contro uomo e non è facile e si deve sbagliare il minimo possibile altrimenti si rischia di subire occasioni da gol”.

Il Lecce si salverà?
“Sì, lo ha dimostrato sul campo. E lo spero perché calcisticamente sono nato a Lecce, la squadra che in Serie B mi ha dato la possibilità di arrivare in Serie A e la porto nel mio cure. Spero che Lecce e Torino possano raggiungere il prima possibile i loro obiettivi”.

Nella lotta al 7° posto, con la Juventus e il Bologna che hanno un punto in più del Torino e con Udinese e Monza che ne hanno due in meno e la Fiorentina tre, chi la spunterà?
“E’ presto per dirlo perché ci sono squadre come la Fiorentina e la Juventus che sono più attrezzate rispetto alle altre, però rimanendo in lotta fra tre-quattro partite si inizierà a capire se il Torino avrà la possibilità di raggiungere il 7° posto oppure no. Noi siamo arrivati in Europa League e all’inizio nessuno pensava che il Torino potesse andarci . Ci sono annate nelle quali si crea un’alchimia particolare dove si riescono a fare cose superiori alle aspettative e su questa base dico che Juric è un allenatore che lavora tantissimo per far dare il massimo ai giocatori in ogni partita e su questo si può contare. I giocatori sicuramente cercheranno di raggiungere questo obiettivo perché è importante. Penso che il Torino se la giocherà fino alla fine, ma la spunterà chi sbaglierà di meno e ci sono squadre come la Juventus, che era partita con altri obiettivi prima della penalizzazione, e la Fiorentina, che è una squadra attrezzata, che possono raggiungere il 7° posto. E’ dura, ma il Torino deve crederci e giocarsela”.

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