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Dave Sensounico: “Al Toro servono calciatori di qualità”

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dave Sensounico Murru è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Dave è il chitarrista del gruppo “Sensounico” ed è grande tifoso del Toro. Con lui abbiamo commentato il girone d’andata e parlato del mercato e delle prospettive dei granata.
Come giudica il girone d’andata e l’inizio del 2020 del Torino?
“Nel girone d’andata mi aspettavo decisamente di più dal Torino, anche perché avendo tenuto la stessa squadra dell’anno scorso e aggiunto qualche giocatore speravo che i risultati fossero un pochettino migliori. Dovessi dare un voto direi 6 perché alla fine ha conquistato gli stessi punti del campionato precedente alla fine del girone d’andata. Non è migliorato, ma sicuramente non è peggiorato. Per quel che riguarda l’inizio del 2020, invece, al momento promette bene poi è da capire se ci sarà continuità, cosa che è mancata subito dopo l’inizio del campionato quando sono stai sperperati punti”.
Oggi il Torino giocherà con il Sassuolo, che cosa si aspetta dai granata?
“Gioca fuori casa e di solito il Torino si esprime meglio in trasferta e magari giocherà un po’ più di rimessa. Ho letto che è rientrato Iago Falque e spero che rimanga. Mi aspetto sul piano del gioco una partita migliore di quella disputata con il Bologna, anche se in quell’occasione il Toro arrivava dal giovedì di Coppa Italia abbastanza massacrante. Mi auguro che sia una buona partita e spero, ovviamente, nei tre punti”.
Nel girone d’andata il Torino è mancato solo nella continuità o, a suo parere, ci sono state anche altre problematiche?
“La stagione era iniziata un po’ zoppa già con i preliminari d’Europa League che si sa che portano via energie e non permettono di effettuare bene la preparazione estiva. Successivamente il Torino è mancato un po’ nel gioco, c’è stata un’involuzione pur avendo gli stessi giocatori dello scorso anno e con l’aggiunta di Verdi e Laxalt che facevano pensare che la manovra potesse migliorare, invece, così non è stato e alle volte abbiamo fatto fatica a segnare nonostante abbiamo uno come Belotti che si sbatte per tutto il campo ed è sempre uno goduria vederlo giocare. Tutto questo correre su e giù per il campo, però, finisce per portarlo ad essere meno concreto davanti, anche se è poi sempre lui quello che segna di più di tutti. Zaza sembrava essere partito con il botto e poi in realtà anche lui ha continuato a faticare. Questa è stata un po’ la mancanza e abbiamo fatto dei risultati buoni e altri pessimi perché perdere in casa con il Lecce, ad esempio, non è stato proprio il massimo così come le altre sconfitte con Sampdoria, Udinese e Spal”.
Si è nel bel mezzo del mercato, che cosa si aspetta o cosa non si aspetta?
“Onestamente visti gli sviluppi dell’ultimo mercato e del mercato di gennaio del 2019 non mi aspetto molto. Mi spiace se andranno via i giovani, come sembra, perché, secondo me, sono validi e avrebbero meritato più chance. Ho letto che Bonifazi è prossimo ad andare via, se non sbaglio anche Millico e anche Parigini ed Edera. Tutti ragazzi, come dicevo a mio parere, non è mai stata data una vera opportunità per mettere in mostra le loro doti tant’è che non è avvenuto neppure nei momenti di emergenza.

Io non sono un allenatore e non vedo i giocatori tutti i giorni, però, mi dispiace vedere i giovani che sono validi, ma che stanno in panchina e che poi una volta andati via, magari, fanno le fortune di altre squadre, anche perché Bonifazi quando ha giocato mi è sembrato che fosse un giocatore che ci poteva stare in questa squadra”.
Prima ha detto che le dispiacerebbe se Falque fosse ceduto, giusto?
“Sì, è vero che è stato anche sfortunato avendo avuto infortuni in serie, ma tecnicamente è uno dei più dotati e se lo si lasciasse partire perderemmo tanto a livello di qualità. Ho letto anche su Torinogranata.it che sul piano delle gerarchie adesso Iago ha fatto qualche passo indietro visto che Berenguer è un po’ avanzato e c’è anche Versi, però, Iago Falque, come altri tipo Ljajic, è uno di quei giocatori che è sempre meglio averlo in squadra piuttosto che avercelo contro”.
Della contestazione dei tifosi e della distanza che si è creata soprattutto con la società e con mister Mazzarri che cosa ne pensa?
“Senza entrare nel merito, il fattore scatenante sono stati gli scontri in Curva Primavera con i sostenitori dell’Inter, le dichiarazioni della Questura e i daspo. Chi ha vissuto quei momenti si sarà fatto un’idea. Per quel che riguarda la contestazione a Mazzarri, c’è da dire che il Filadelfia è quasi sempre chiuso ai tifosi per paura di contestazioni e questo delude moltissimo i tifosi perché il Fila dovrebbe essere vissuto appieno. Io non sono per la contestazione priori, ma se qualcuno inizia a contestare,magari, bisognerebbe capirne anche le motivazioni. Non prendo le difese né dei tifosi né della società e rimango a guardare dall’esterno, però, dico che se da una parte è sbagliato contestare a priori dall’altra ci sarebbe anche da capire perché la gente lo fa”.
Tornando a parare di campo, adesso che la classifica è migliorata e il sesto posto dista solo due punti crede che la squadra con tutte le difficoltà che ha avuto possa fare un girone di ritorno come quello dell’anno scorso oppure che sarà più dura, anche se ci sono squadre come Napoli e Milan che stanno faticando?
“E’ vero che il Napoli e il Milan faticano, però, noi siamo sempre sulla stessa linea e non ci muoviamo più di tanto e se anche si disputa un buon girone di ritorno si può sperare di ottenere posizioni importanti, ma per arrivarci non è facile, anzi è difficile. Reputo che andare ai preliminari di Europa League è un qualche cosa che alla fine lo si paga, come si è visto. La cosa migliore sarebbe qualificarsi direttamente per la fase a gironi, ovviamente ci spero, però, per riuscirci bisognerebbe fare un salto di qualità cambiando marcia e anche un po’ il gioco. Per carità, ho visto anche delle belle partite come quella con la Roma dove la squadra ha tenuto il campo ed è stata propositiva, ma bisogna trovare la continuità di giocare in quel modo e serve aver anche qualità, ma se non si riesce a trovarla nei giocatori che ci sono allora va preso qualcuno che ce l’abbia. Il discorso è sempre lo stesso. E’ bello e positivo che non siano stati venduti giocatori quest’estate, tenere i migliori è stato un passo, però, poi ci doveva essere il successivo passo: comprare due che facessero fare il salto di qualità. A centrocampo siamo un po’ debolucci, siamo incontristi e spezziamo il gioco avversario, ma quando dobbiamo inventare le cose si complicano. Se dobbiamo fare noi la partita e gli avversari si chiudono facciamo fatica ed è per questo che servono giocatori di qualità”.
Cambiando argomento e parlando della band dei Sensounico, avete qualche cosa di nuovo in ballo?
“Pensiamo sempre a qualche cosa di nuovo da fare e in ballo abbiamo un progetto, che però è a lungo termine. Potrebbe essere una bella sorpresa, ma non rivelo oltre perché è un progetto molto complesso e impegnativo trattandosi di una cosa che esce dai nostri schemi abituali”.
Quando tornerete al Grande Torino a cantare prima o nell’intervallo di qualche e partita?
“Quando ci chiameranno, noi siamo sempre pronti e verremmo anche a tutte le partite. Siamo sempre molto contenti di partecipare”.

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