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…con Pasquale Foggia

di Alessio Alaimo
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© foto di Carlo Giacomazza/TuttoSalernitana.com

Anni importanti a Benevento, la Serie A, in B una media di settanta punti a campionato e l’addio quest’anno a tre punti dal dodicesimo posto. La stagione del Benevento è finita con una serie di cambi e la retrocessione. Pasquale Foggia metabolizzata la delusione è pronto a ricominciare e riprendere il percorso. Il dirigente parla in esclusiva a Tuttomercatoweb, tra passato, presente e futuro.

Foggia, cosa è successo quest’anno al Benevento? È cambiato il modo di gestire situazioni e risultati?
“Siamo partiti con un progetto giovani. La riconferma di Caserta dopo che aveva disputato una semifinale playoff dove non siamo arrivati in finale soltanto per la posizione di classifica. Strada facendo ci siamo resi conto che bisognava fare qualcosa di diverso e gli ultimi giorni di mercato di agosto lo abbiamo fatto. Era il momento di cambiare qualcosa perché erano cambiate le idee. Ad agosto abbiamo dato via, incassando anche qualcosa, calciatori come Barba, Ionita, Insigne e Lapadula: gente di livello assoluto. A fine agosto il mercato del Benevento è stato giudicato tra i migliori”.

Nonostante la conferma attorno a Caserta forse non c’era grande fiducia da parte della proprietà. Forse sarebbe stato meglio lasciarsi prima?
“Situazioni che ovviamente all’interno pesano. L’ambiente percepisce questo stato d’animo, che ovviamente non ha aiutato. Così poi a stagione in corso si è deciso di cambiare Fabio, nonostante per me abbia fatto un ottimo lavoro. Partire con l’incertezza non ha aiutato”.

Poi è arrivato anche il suo esonero. Quest’anno c’è stata una gestione differente?
“Sicuramente c’è stato un cambio di strategia. Non abbiamo fatto, almeno inizialmente, quello che volevamo fare. È stata un’annata storta. Nessuno si aspettava un epilogo di questo genere. Mi prendo le mie responsabilità anche se sono stati in tanti casi il perfetto parafulmine un po’ per tutti e non mi sono mai permesso di esternare nei momenti di difficoltà perché spesso mi sembrava fuori luogo farlo. Era giusto prendersi tutto ciò che di negativo venisse, lo impone anche il ruolo che svolgo. Quando si vince vincono tutti e quando si perde non può perdere solo una persona. È stata una stagione fallimentare. Comunque ringrazio il Presidente Vigorito per la fiducia di questi anni dove abbiamo raccolto gioie e, appunto, qualche delusione”.

Il suo nome è in orbita Lazio per la prossima stagione.
“Mi sento in orbita di campo. Ho tanta voglia ed energie. Non vedo l’ora di ricominciare. In virtù di questo ultimo anno ho voglia di ributtarmi dentro con il giusto progetto. E per progetto intendo persone ed idee. Nella scelta terrò conto anche di questo”.

Non ha risposto alla domanda. Ci riprovo: se le dico Lazio?
“È il sogno di tanti direttori. È una piazza bellissima che ho vissuto da calciatore. So cosa vuol dire assaporare, sentire quell’ambiente. A prescindere da tutto, sono e resterò sempre legato alla Lazio”

Lei dopo l’addio al Benevento era nei pensieri di Cellino per il Brescia.
“So quanto sta soffrendo in questo momento per la retrocessione. Per la persona che è, ne uscirà ancora più forte. Sono convinto che si riprenderà subito. Brescia è una grande piazza, che ha dato spettacolo per tanti anni. Risalirà”.

La sua ex Samp è salva, ripartirà dalla B.
Era una follia non salvarla. Rappresenta la storia del nostro calcio. Ho avuto il privilegio di vincere un campionato con una media spettatori di venticinquemila persone. Faccio il mio in bocca al lupo a chi affronterà la nuova avventura in blucerchiato”.

Playoff per la A: Bari o Cagliari?
“Due piazze storiche del nostro calcio. Da un lato il Bari con Ciro Polito che è un mio amico e sta dimostrando tutto il suo valore; dall’altro il Cagliari che rappresenta un popolo, non è solo la squadra di una città. Auguro a queste piazze di rivivere ciò che è stato nel passato”.

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Domenica 28 Aprile 2024
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