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…con Alberto Gilardino

di Alessio Alaimo
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© foto di DIP FABIO DIPIETRO

Partire dal basso per arrivare in alto. Alberto Gilardino ha le idee chiare per la sua carriera. Il ripescato Siena che quest’anno è ripartito dal duo Giorgio Perinetti-Pierfrancesco Strano, ha continuato a consegnare le chiavi bianconere all’ex attaccante di - tra le altre - Fiorentina e Milan. I gol e la fantasia di Lores Varela, il colpo di mercato Paloschi e l’esperienza di Terzi e Guberti sono alcuni punti chiave della squadra che ha condotto un calciomercato da grande e in campo ha tutta l’intenzione di crescere settimana dopo settimana. “Un mese fa eravamo in Serie D, poi c’è stato questo grande regalo del ripescaggio”, spiega Gilardino a TuttoMercatoWeb.

In un mese è cambiato tutto. E inevitabilmente anche le strategie di mercato.
“Il Direttore Perinetti ha dovuto prima costruire la squadra per la D e poi cambiare in corsa. Stiamo lavorando da un mese, cerchiamo di costruire le fondamenta per avere un gruppo forte. Sono contento di chi è arrivato, chi è rimasto e per come il gruppo sta interpretando i concetti”.

Lores Varela, Paloschi, Terzi, il giovane Pezzella, Bianchi, Lanni tra i pali. Il mercato dice che il Siena può lottare a pieno titolo per la promozione in Serie B.
“Siamo una ripescata. Sicuramente sono arrivati nomi importanti che hanno fatto categorie superiori. L’amalgama però si ottiene con il tempo e il lavoro quotidiano. Certamente c’è la volontà di fare un ottimo campionato e raccogliere più punti possibili. Siamo in un girone che è il più difficile dei tre con squadre come Pescara, Entella e Reggiana e il Modena oppure altre come Cesena e Gubbio che hanno qualità. Noi vogliamo toglierci delle soddisfazioni e ritagliarci un posto importante. Dipenderà da noi”.

Come ha fatto a convincere Paloschi?
“L’ho chiamato, abbiamo parlato dieci minuti e il giorno dopo è venuto a Siena. Mi ha dato disponibilità. Alberto serve alla crescita di tutto il gruppo, lui come altri elementi importanti e penso a Terzi, Nacho Lores Varela e Guberti: tutti calciatori con esperienza che possono trasmetterla a tutto il gruppo”.

Con il cambio della dirigenza la sua permanenza poteva non essere scontata. Invece è stato confermato in panchina…
“Il Direttore Perinetti è stato una piacevole sorpresa. Lo conoscevo di vista e ne avevo sentito parlare. Poter lavorare con lui è motivo di arricchimento professionale. Finito il campionato l’anno scorso in Serie D prima che arrivasse Perinetti avevo parlato con la proprietà. Poi è arrivato il Direttore, abbiamo fatto una chiacchierata e c’è stata la volontà reciproca di affrontare un percorso insieme. Credo e ho la speranza di poter fare bene”.

Da calciatore ha avuto tanti allenatori importanti. Il suo modello?
“Con Lippi ho condiviso momenti indimenticabili in Nazionale. Nei club ho ho avuto Prandelli, Pioli, Ancelotti. Tutti con un modo di pensare diverso. Un allenatore moderno però deve essere in grado di apprendere da più parti. Gli allenatori che ho avuto in carriera mi hanno lasciato tutti qualcosa, ma quando sei in panchina devi portare qualcosa di tuo. E questo lo ottieni con il lavoro e il modo di rapportarti con i calciatori”.

Il suo ex Milan, risultato in Champions a parte, si sta confermando.
“Pioli l’ho avuto a Bologna. Ho un grandissimo ricordo. Ha fatto un percorso straordinario, è un allenatore di grande carisma. Il Milan da qualche anno ha avviato una nuova politica e si sta togliendo belle soddisfazioni. Ma il percorso in Champions non è certo finito”.

A proposito di Champions. Che sorpresa lo Sheriff…
“Il calcio in ogni categoria ha tante variabili. Il modo di pensare a livello europeo è cambiato. C’è da imparare sempre, da tutti”.

E la sua ex Fiorentina?
“Dopo qualche stagione un po’ difficile è arrivato un allenatore giovane, di esperienza, che ha idee ben chiare. È entrato subito nella testa dei calciatori. E così la Fiorentina sta ottenendo risultati importanti”.

Gattuso, De Rossi, Cannavaro. Proprio come lei, dal campo alla panchina. Che effetto fa?
“Vogliono fare tutti gli allenatori ed è una bella cosa. È bello e stimolante rimanere nel mondo del calcio. Daniele ambisce e si aspetta di trovare una panchina, Gattuso ha già fatto esperienze importanti e anche per Cannavaro arriverà la giusta occasione”.

E lei, dove si vede tra qualche anno? Magari su una panchina di A…
“Sono molto realista e vivo molto la quotidianità. Bisogna vivere le settimane. Cerco di godermi ogni momento di questa esperienza. Ogni esperienza è una storia a sé. Per il momento ho voglia di far bene a Siena. È normale che abbia ambizione, come tutti. Ma oggi l’unico obiettivo è far crescere il gruppo che sto allenando e toglierci tutti insieme tante soddisfazioni”.

Lei al contrario di altri, da allenatore ha fatto la gavetta.
“Quando ho smesso è sempre stata la mia volontà. Crescere e imparare. Questo lavoro mi stimola, dà emozione. Non dormi la notte, ti toglie qualcosa ma ti dà tantissimo”.

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Venerdì 3 Maggio 2024
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