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Come nel film "Chocolat". Attenti all'irrequieto Vento del Nord. Porta magie e novità! Continuano intanto i miracoli nella oasi di "Zeus Ammone" Abbiati

di Carlo Pellegatti
per Milannews.it
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Premessa. Vorrei sempre “soffrire” come domenica scorsa a Verona o, come alla prima di campionato, contro la Lazio. Le “sofferenze” sul 3-0, dopo una partita ben giocata, con la squadra in continua crescita, nonostante i cambi di modulo o di uomini, anche importanti, sono dolci e sopportabili. Il Milan ha offerto trame di gioco rasoterra, rapido e verticale, grazie anche al contributo di Fernando Torres, che non è piaciuto a molti critici, ma che invece si è sacrificato anche nel primo pressing, dialogando bene con i compagni. Non condivido le insufficienze assegnate a un altro giocatore non molto di moda, Essien, che, nella mia telecronaca, ho nominato mille volte, perché ha recuperato mille palloni, commettendo forse due sbavature. Non si vince 3-1 su un campo inviolato, come quello del Bentegodi, contro una squadra che fino a 20 minuti dalla fine era sullo 0-0 all’Olimpico, avversaria la Roma, se in squadra si contano tre o quattro giocatori sotto il sei. Pippo Inzaghi è costretto a rinunciare a De Jong, il perno del centrocampo, Menez, il creatore di Fantasyland, Zapata, la Magnifica Presenza della difesa, ma ormai i nuovi meccanismi sono già ben avvolti nell’olio dei profumati uliveti di Milanello, non risentendo dei cambi obbligati. Il binario di destra è paragonabile allo Shinkansen, la linea ferroviaria giapponese, dove il bull trains, i treni proiettili, toccano i 580 km l’ora. Abate li sfiora già su quella fascia, delimitata dalla riga di gesso bianca. Accanto a lui, quello splendido capotreno dal nome esotico, Keisuke Honda, ispirato dalla dea eupalla, per citare Gianni Brera, che lo ha massimamente caro in questa fase della sua carriera. Per migliorare la classifica, deve ritrovare il gol un giocatore fondamentale come El Shaarawy, mai criticabile comunque sul piano della intensità e dell’impegno, e De Sciglio, che sta comunque tornando a eccellenti livelli, ma per un progetto di Campione le aspettative sono sempre tante. Il vento forte intanto sta trasformando questo mercoledì di ottobre, in una luminosissima giornata di primavera, con la pianura padana diventata improvvisamente la costa della Sardegna o della Provenza sferzate dal Mistral. Mi ricorda l’irrequieto, magico vento del Nord, che nel film “Chocolat”, porta novità nel piccolo villaggio francese. Possono essere belle e sconvolgenti anche in questa stagione del Milan, dove Pippo Inzaghi può essere una Juliette Binoche, la protagonista del film, bravo a regalare delizie di cioccolato ai tifosi rossoneri. Io mi sto già immaginando dolci, dolcissime sorprese, anche se le tengo assolutamente per me. Non sarà facile intanto trovare la giusta ricetta contro la Fiorentina, vittoriosa nelle ultime tre sortite a San Siro, ma io mi fido del vento del Nord,quello che non arriva dall’Engadina, ma dai boschi di Milanello. In questa atmosfera che ormai è pervasa dall’Incanto, eccolo là il Mago Merlino di questi ultimi quindici anni. Si chiama Christian Abbiati. Voglio chiudere con un giusto omaggio al portiere che ci ha regalato punti, vittorie e trofei. Anche a Verona, come sottolineo sempre, ha trasformato l’area di rigore rossonera nella Oasi di Zeus Ammone dove ,come per un miracolo, l’acqua è fredda a mezzogiorno e calda a mezzanotte. Gli almanacchi sono sempre veritieri. Dietro una splendida vittoria, dietro una indimenticabile conquista, in questi ultimi anni, appaiono spesso le mani guantate, avvolte nella porpora dei Grandi, di Christian Abbiati, il Cacciatore del Sole.


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Venerdì 26 Aprile 2024