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C'è chi va a rilento: quattro allenatori rischiano la mancata riconferma

di Andrea Losapio
Daniele Buffa/Image Sport
Daniele Buffa/Image Sport
Il calcio è bello perché spesso è sindacabile. I risultati lo sono di meno, ed è anche la base su cui poggiano tutte le scelte delle varie società, soprattutto quelle in coda. Così fra gli allenatori che rischiano di non arrivare al timone della propria squadra nella prossima stagione ce ne sono quattro in particolare. Ovviamente in due in coda, cioè Diego Lopez e Luigi Di Biagio, ma anche Moreno Longo e Davide Nicola, in questo momento sempre invischiati nella lotta retrocessione, al netto di qualche punto strappato qui e là.

DIEGO LOPEZ - Il suo Brescia è ritornato alla vittoria dopo un periodo davvero buio, non è poi così distante dal Genoa - sei punti - e ha il grande merito di avere schierato la coppia d'oro della B della scorsa annata. Anche Papetti è una bella scoperta, al netto del 6-0 subito contro l'Inter che pesa più sul morale che non sulla classifica. Ha un contratto per altri due anni e dovrebbe essere confermato, almeno in teoria. Nella pratica Cellino cambia idea a ogni situazione, quindi è sempre appeso a un filo.

DAVIDE NICOLA - Ha raddrizzato una situazione davvero complicata contro l'Udinese, in un match che poteva significare l'addio bianconero al fondo classifica. Il merito del suo Genoa è quello di non mollare, dall'altro lato può contare su una rosa che nessuna delle avversarie in fondo ha, tra Perin e Iago Falque, Romero e Sturaro. Non sono giocatori da salvezza.

MORENO LONGO - Chiamato al capezzale di un Torino in grossa difficoltà, finora ha vinto una sola partita, contro l'Udinese. La classifica è (ancora) rassicurante, ma la realtà è che il Toro nel girone di ritorno ha fatto solamente quattro punti. Probabilmente, al netto del suo grande cuore granata, saranno fatte scelte differenti per la prossima stagione. Anche se otto giornate potrebbero servire a convincere Cairo: il derby non era una partita giocabile in questo momento.

LUIGI DI BIAGIO - Ha vinto contro il Parma, onore al merito. Poi però, dopo essere andato sul doppio vantaggio contro il Milan, non è riuscito a portarsi a casa i tre punti. Contro la Sampdoria sembrava una sfida da dentro-fuori: il 3-0 finale non lascia molto adito a dubbi, anche perché le lunghezze dal quart'ultimo posto sono 9. Serve un miracolo.
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