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Da potenziali campioni ad oggetti sconosciuti: quanti casi nel mercato bianconero!

di Federico Mariani
per Tuttoudinese.it
Daniele Mascolo/PhotoViews
Daniele Mascolo/PhotoViews

Up and down. Su e giù. Il mercato dell’Udinese di questa stagione sta registrando picchi particolari, in un senso o nell’altro. O grandi colpi o flop inattesi. In linea con il mercato generale, si potrebbe dire. Sicuramente a tutte le squadre capita di azzeccare o steccare gli innesti. Tuttavia, i friulani si stanno specializzando in acquisti sottovalutati diventati pedine importantissime ed arrivi in pompa magna divenuti scarti inattesi e rumorosi.

Servono esempi? Bene. In quanti avrebbero puntato su Kevin Lasagna o su Antonin Barak all’inizio della loro esperienza in bianconero? Pochi, pochissimi. Il primo era ritenuto un buon giocatore, un valido comprimario, ma nulla di più. Troppo ampio il gap tecnico da colmare tra la categoria cadetta e la Serie A, si diceva alla vigilia del campionato. Ora stiamo commentando una stagione sin qui memorabile, condita da gol (7) e prestazioni sontuose. Discorso simile per il ceco classe 1994, approdato in Friuli come un possibile outsider e divenuto titolare inamovibile con reti pesanti ed una corsa asfissiante per gli avversari. Lo stesso è avvenuto un anno fa con Jakub Jankto e con Seko Fofana, approdati all’Udinese con molto scetticismo e trasformatisi in pilastri imprescindibili.

Tuttavia, la recente storia bianconera è ricca di casi meno fortunati. Da Adalberto Penaranda ad Ewandro, da Andrija Balic a Riad Bajic, senza scordare Ryder Matos. Tutti calciatori arrivati ad Udine tra mille speranze e bisbigli che li volevano come nuovi campioni e poi mai realizzatisi in bianconero. Addirittura, alcuni di questi hanno visto di rado il campo e spesso in situazioni eccezionali. Insomma, acquisti bocciati in toto ancora prima di essere effettivamente impiegati. Una peculiarità friulana tramandatasi di allenatore in allenatore, da Colantuono a Delneri, e da direttore sportivo a direttore sportivo, da Bonato a Gerolin. Insomma, una triste consuetudine che denota, forse, qualche mancanza di intesa tra lo staff tecnico e la dirigenza. Perché rincorrere un giocatore come Bajic da 17 gol stagionali e poi svenderlo alla prima occasione senza nemmeno avergli concesso grosse chance? Possibile che fosse così disastroso il suo rendimento in allenamento da non poterlo attendere a lungo? Certamente è un dubbio che lascia sconcertati i tifosi e che crea non poche perplessità sulla valutazione complessiva del mercato. Sufficiente e positivo, sì, ma quanti “sprechi”!


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Venerdì 19 Aprile 2024