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TUTTO E' - Colantonio tra presente e futuro: "Emersi più debiti del previsto ma non mi arrendo. Obiettivo Lega Pro in 3 anni, su stadio e squadra..."

di Vincenzo Piergallino
per Tuttoturris.com
Fonte Tutto E'... (Nello Giannantonio)

Squadra, stadio, giovani: in pratica, programmi. Antonio Colantonio, in una calda, caldissima domenica di luglio, si ritrovò a raccogliere su due piedi - pur non essendone totalmente impreparato - l'ennesima sfida lanciatagli dal predecessore Giugliano a ventiquattro ore dal termine per iscrivere la Turris al campionato. A due mesi di distanza, ha le idee decisamente più chiare, pur avendo dovuto affrontare, giorno dopo giorno, una situazione debitoria più insidiosa del previsto.

La doppia salvezza. Per questo, a maggior ragione, il doppio obiettivo per questa prima stagione del corso Colantonio resta quello di salvare la Turris sul campo e fuori: “Il mio impegno, lo ribadisco, è portare i debiti a zero e salvare la categoria – ribadisce il presidente corallino -. Solo dopo aver risanato radicalmente la società, potrò provare a coinvolgere altre persone. Come potrei proporre oggi ad un imprenditore di investire una cifra col rischio che poi quella somma vada destinata alla copertura di vecchi debiti? Questo lo posso fare io da torrese, come sto facendo, perché sta emergendo una esposizione debitoria della Turris più elevata di quella prospettata. L’azzeramento delle pendenze, comunque, era stato e resta un mio impegno, costi quel che costi, per cui non mi lamento nemmeno se, per il momento, al mio fianco mi sono ritrovato il solo Vincenzo Calce e non anche altre persone. Questo discorso di ampliamento della compagine societaria potrà, appunto, avvenire solo quando si potrà ragionare con chiarezza sui conti della Turris. Sicuramente, nel corso di questo campionato, farò in modo da evitare qualsiasi penalizzazione in classifica per vicende relative a vertenze di ex tesserati”.

Il progetto. Un programma però, a prescindere dall’allargamento societario, Colantonio insieme al suo entourage lo ha già fissato: “Una volta salvata la categoria, nella prossima stagione punteremo a migliorare la rosa ma ripartendo sempre dai giovani già nostri che, nel frattempo, avranno maturato un anno di esperienza in più. Sarà un continuo percorso di crescita, con la speranza del sostegno sempre così forte e maturo della piazza, verso il tentativo di centrare poi, al terzo anno, la fatidica Lega Pro, in un modo o nell’altro”.

Lo stadio. Prepararsi ai professionisti significa anche adeguare il “Liguori”, attualmente ancora in concessione temporanea proprio alla storica scuola calcio del gruppo Colantonio, la Joga Pepito, prima del nuovo bando pubblico che assegnerà la gestione. In mezzo, i fondi stanziati dalla Regione per le Universiadi. “Nel momento in cui il Comune aprirà la nuova gara per la concessione dello stadio – preannuncia Colantonio –, noi senz’altro parteciperemo. E se avremo il piacere di vincerla, nel frattempo sarà stato già un bel passo l’aver rimesso a norma gli spogliatoi lato mare e lato Vesuvio con i soldi delle Universiadi, come da progetto preliminare presentato dal Comune alla Regione. In quel caso, mi potrei concentrare sul rifacimento del manto erboso sintetico, spalmandone il costo in più anni, e sugli altri accorgimenti che occorrerebbero per poter disputare a Torre una serie C”.

La fiducia. Nell’immediato, il presidente non teme di dover soffrire troppo per salvarsi con la attuale rosa affidata a Carannante: “Sono contento di quanto sta dando la squadra. Oggi venire a vedere una partita della Turris significa venire a vedere uno spettacolo. Lo testimoniano gli applausi che ci hanno tributato domenica i tifosi nonostante la sconfitta. Se ci sarà da intervenire ancora lo vedremo, per ora tecnico e calciatori godono della massima fiducia. Vi dirò di più: ad inizio settimana abbiamo già pagato i rimborsi di ottobre, perché questa è l’era Colantonio”.

Il flashback. Che non sarebbe cominciata se, in una calda domenica di luglio, l’allora numero uno delle giovanili non avesse raccolto l’ultima provocazione di Giugliano nel pieno di una querelle mediatica che rischiava di far morire la Turris: “Io ero lì sulla linea – ricorda Colantonio -, non ho fatto un passo avanti, sono stati altri che hanno fatto un passo indietro. Più volte, in precedenza, ero stato provocato, in quanto torrese, con l’esortazione a rilevare anche la prima squadra. Ho potuto esitare inizialmente, ma devo pure dire che dall’altra parte non c’era mica Moratti…”.


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