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Turris-Potenza vista dagli occhi dell'ultras: il parere di Sportpeople...

di Vincenzo Piergallino
per Tuttoturris.com
Fonte sportpeople (marco gasparri)

Turris-Potenza vista dal punto di vista dell'ultras, nella rubrica del noto portale Sportpeople, a firma di Marco Gasparri, che elogia la tifoseria corallina...

In un primo momento, in questa domenica di metà settembre, sarei dovuto andare a Tortona per vedere all’opera i comaschi in questo nuovo torneo di serie D e per vedere più da vicino lo storico stadio intitolato al Campionissimo degli anni 40 “Fausto Coppi”, poi il divieto di trasferta imposto ai comaschi dopo gli incidenti nel derby di Varese mi ha fatto desistere dal fare questa bella trasferta in terra piemontese.

Fortunatamente ho un’ottima alternativa visto che in Campania si disputa un’altra bella gara, sempre del campionato di serie D, ma del girone H: Turris – Potenza, con circa quattrocento potentini previsti a Torre del Greco per un ritrovato entusiasmo dovuto al cambio di società avvenuto in estate, a cui ha concorso una sontuosa campagna acquisti capeggiata da mister Ragno, lo scorso anno primo con il Bisceglie sempre in serie D.

Ad un paio di giorni dalla sfida vengo a sapere che il settore dei Distinti, solita postazione degli ultras corallini, verrà lasciato ai tifosi lucani visto che il piccolo settore ospiti non poteva contenere tutti i tifosi previsti da Potenza. Questa scelta ha avuto un positivo riscontro da parte della questura anche per una forma di rispetto che vige tra le tifoserie, altrimenti non penso che avrebbero dato così facilmente il via libera, ne sanno qualcosa i cavesi a cui la domenica precedente gli son stati concessi solo un centinaio di tagliandi (quasi la metà della capienza del settore).

Arriva la domenica e come consuetudine cerco di partire presto, un po’ per risparmiare soldi e un po’ per arrivare prima e farmi un giro per vedere la situazione. Ogni volta che arrivo alla stazione di Napoli Centrale, prima di fare qualsiasi cosa, è tappa fissa il bar di fronte alla stazione dove prendo un caffè accompagnato dall’ottima ed immancabile sfogliatella. Dopo un giretto veloce vado a prendere la circumvesuviana, direzione Sorrento, che mi porterà dopo una ventina di minuti fino alla mia destinazione: Torre del Greco.

Una volta sceso dalla circumvesuviana ed uscito dalla stazione mi tornano alla mente ricordi di un passato ormai sbiadito o completamente stravolto dalla moderna società. Difatti il “Liguori”, ai tempi che furono, benché vicino alla vesuviana, era una vera e propria polveriera: per arrivarci nel più breve tempo possibile si doveva percorrere per forza un’unica strada e quella strada vi assicuro che era un po’ come la bocca dell’inferno, stretta tra i palazzi andava a sfociare proprio nel settore ospiti adiacente al settore dei padroni di casa. Il bello è che il settore ospiti si trovava alla fine della strada, chiuso tra la circumvesuviana e lo stesso stadio. All’epoca non era come ora e le tifoserie che si muovevano in piccoli numeri, senza nessuna scorta ad attenderli, il più delle volte rischiavano di essere intercettati e non sempre finiva bene. Attualmente le cose sono cambiate, ma non per demeriti o meriti di qualcuno, ma proprio perché in questa società in continua evoluzione, vuoi o non vuoi la ruota gira, ed i tanti motivi di questo cambiamento bene o male li conosciamo tutti.

Avendo un’ora buona di vantaggio dall’inizio della partita decido di cambiare strada e farne un’altra inedita circumnavigando l’impianto e passando da dietro il settore ospiti, dove c’è un’altra strada aperta da qualche anno. L’idea è buona perché mi dà modo di constatare l’attaccamento degli ultras corallini verso la propria squadra, nonostante la vicinanza con Napoli, dimostrata dalle varie scritte sparse per la città e mi fa rendere conto della numerosa presenza potentina, con molti ultras arrivati con vetture private o pulmini da nove posti.

L’atmosfera è molto rilassata e le tifoserie convivono tranquillamente fuori lo stadio, dimostrando il rispetto reciproco di cui dicevo poc’anzi. Dopo aver ritirato il mio accredito ed aver passato i rituali controlli, entro nel cancello principale che dà negli spogliatoi e direttamente al campo.

Grazie al presidente della Turris che risolve un piccolo problema venutosi a creare con le casacche ed alla sua ospitalità, non sempre riscontrata sui campi della nostra penisola, riesco a mettere piede sul terreno di gioco quando mancano poco meno di venti minuti al fischio d’inizio.

Ho così modo di vedere l’entrata sia degli ultras potentini, molti dei quali già presenti, che di quelli corallini i quali, lasciato il settore dei Distinti ai potentini, si sistemano al centro della tribuna coperta. Già dal prepartita entrambe le tifoserie si faranno vedere con numerose bandiere sventolate ed il coro contro Cava unirà entrambe le tifoserie.

Poco prima del calcio d’inizio ci sarà tempo pure per assistere alla cerimonia in memoria di Vincenzo Strino, indimenticato capitano della Turris con trascorsi pure a Potenza, nella tribuna coperta a lui dedicata dal febbraio 2016. Verrà omaggiata, alla presenza dei due presidenti, la figlia Tania con un mazzo di fiori ed una targa ricordo, mentre sullo sfondo viene esposta una sua gigantografia con il presidente della Turris che alza una sua maglia incorniciata.

Le squadre fanno il loro ingresso in campo e su entrambi i settori viene effettuata una bella sbandierata, con gli ospiti inoltre che abbozzano una sciarpata a cui purtroppo non partecipano tutti.

Nel primo tempo i corallini sostengono i propri beniamini in maniera decisa ed incuranti del numero dei tifosi ospiti, con frequenti battimani e un continuo sventolio di bandiere e stendardi. Devo dire che non risentono in alcun modo dell’intensità del tifo degli ultras lucani e praticamente tiferanno senza fermarsi mai, nonostante il caldo che imperversa. Al fischio dell’arbitro che manda le squadre negli spogliatoi, capiscono e vedono l’impegno mostrato dai propri giocatori e cercano di stimolarli e ringraziarli al coro “vi vogliamo così” che li accompagna fin dentro gli spogliatoi.

Nel secondo tempo i ragazzi non mollano e continuano a tifare e sventolare molto assiduamente, seppur in qualche circostanza l’intensità corale cali. Quando ciò avviene, intelligentemente, cercano di far entrare in causa il resto dei tifosi della tribuna coinvolgendoli nei cori, quelli classici che vengono cantati con più facilità e ed entusiasmo. I cori vengono quasi sempre accompagnati da battimani, anche se i corallini non disdegnano i cori lunghi che prolungano a loro piacimento.

Quando la partita sembra avviarsi sullo 0-0 ecco che il Potenza passa in vantaggio al novantesimo e raddoppio all’ultimo dei cinque minuti di recupero ammutolendo e mandando nello sconforto i padroni di casa.

Passando agli ospiti , magari sarò un po’ severo nei loro confronti ma secondo me dato il potenziale che avevano potevano fare qualcosa di più. Per carità il tifo lo hanno fatto e si son fatti sentire forte e chiaro, ma potevano essere più continui in determinate circostanze. Sicuramente la piazza potentina ha un passato molto importante ed è sempre stata una tifoseria innovativa e con grandi idee, in una regione particolare, come so che mettere a confronto le due ere è una cosa ingiusta e penalizzante per loro, ma sinceramente la massa non sempre è positiva in determinati contesti ed in più di un’occasione ho visto diversi tifosi perdersi nelle azioni della propria squadra anziché incitarla, lasciando questo compito a chi invece era più assiduo nonostante la buona volontà dei lancia cori. Certo quando tutti cantavano o si preparavano per un battimani a braccia alzate erano veramente impressionanti, peccato esserlo stati per un determinato lasso di tempo. Ma la mia non vuole essere una critica verso una tifoseria che reputo creativa e numerosa, il mio, con tutta l’umiltà di questo mondo, è più uno sprono a cercare di migliorare quelle minuziosità ecco. Belle comunque le sbandierate con i bandieroni e le bandierine con stampati i colori sociali.

Nel secondo tempo la musica è quella della prima frazione, ma quando cantano tutti l’intensità dei cori, a maggior ragione se accompagnati da battimani, raggiunge livelli elevati e il registro cambia, peccato ci siano delle pause tra un coro e l’altro ma sicuramente, senza megafono, coordinare una massa così vasta diventa maggiormente difficile.

Al novantesimo la squadra passa incredibilmente in vantaggio, andando ad esultare sotto di loro e facendo letteralmente esplodere il settore, cosa che si ripeterà con il raddoppio siglato all’ultimo minuto di recupero che manda in visibilio i sostenitori rossoblù.

Alla fine ci sono applausi per tutti, vincitori e vinti così come i cori comuni contro Cava, mi colpiscono soprattutto quelli dei padroni di casa che applaudono la squadra nonostante la sconfitta perché hanno visto l’impegno messo in campo dai loro undici. D’altronde il campionato è ancora lungo ed avranno modo ed occasione per rifarsi.

Me ne vado passando per la famosa stradina che porta alla Circumvesuviana non prima di aver visto la grossa scritta fuori lo stadio “questa città merita uno stadio” ed il bellissimo murales dedicato all’indimenticato Polacco, se da quelle nuvolette disegnate sul murales avrà visto la partita, sicuramente si sarà divertito anche lui come il sottoscritto.


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