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Vitaglione rompe il silenzio: “Avevo un debito morale, Turris lasciata in ottime mani. E a dicembre mi ero dimesso…”

di Nello Giannantonio
per Tuttoturris.com

Mille giorni di me e di Turris. Dopo tre anni intensi, proprio come una storia d’amore che si chiude (e non bene dopo l'idillio iniziale), si separano nuovamente le strade del club corallino e di Francesco Vitaglione, che ancora oggi considera tuttavia una sua "creatura" questa Turris nata dalle ceneri del Miano in Eccellenza nel 2014. L’oramai ex direttore sportivo corallino, che nelle ultime frenetiche ore della gestione Giugliano ha collaborato nel tracciare la strada per il passaggio di consegne a favore di Antonio Colantonio, evidentemente con la consapevolezza che un ciclo fosse oramai finito, rompe il silenzio dopo sette mesi e lo fa al nostro portale: “Sono innanzitutto contento di come si siano evolute le cose. Personalmente – ammette Vitaglione - avevo un debito morale con la piazza, quello di far sì che la Turris non morisse, e mi sono prodigato fino all’ultimo. Alla vecchia dirigenza avevo rimesso il mio mandato fino all’ultima riunione della scorsa settimana, ma ho sempre preteso che la Turris venisse iscritta al campionato. Oggi sono contento che le precedenti trattative non siano andate a buon fine, perché quella del subentro del gruppo Colantonio la considero la soluzione migliore per la Turris, quella che avevamo auspicato e in un certo senso stuzzicato già nei mesi scorsi. Adesso – prosegue Vitaglione - ci sono nuovamente le prospettive di un futuro radioso, senza dimenticare che tre anni fa a Torre non c’era più nulla mentre oggi c’è comunque un titolo di serie D. Ripartire oggi dall’Eccellenza, e vincerla con la concorrenza che c’è in Campania, non sarebbe stato facile per nessuno”. Già, ma che Turris lascia la gestione Giugliano dopo i “buchi” emersi negli ultimi mesi? “Lasciamo una Turris con una situazione debitoria quasi nella norma per un club di serie D ai tempi d’oggi – ribatte Vitaglione -. Non dimentichiamo che il presidente Giugliano ha lasciato garanzie in Lega per oltre 30mila euro, assottigliando nei numeri quella che è l’esposizione debitoria per chi subentra. Ricordo che un anno fa a Bisceglie la situazione pure era disastrata, sono partiti con tre punti di penalizzazione, eppure alla fine hanno vinto il campionato. Se si fanno le cose con entusiasmo e volontà, non ci sono limiti o alibi che tengano. Certo, nell’immediato al gruppo Colantonio tocca un compito delicato, ma sono sicuro che Torre sarà rappresentata sin dal primo anno del nuovo corso da una squadra degna del nome che porta”.

Sul tracollo e le brutte figure della seconda parte dell'ultima stagione, Vitaglione si apre fino a un certo punto: “Tutto fatto in buona fede, errori compresi. Personalmente non ho mai detto che avremmo stravinto il campionato, ma che saremmo stati nelle prime tre posizioni. Abbiamo invece fallito e dobbiamo riconoscerlo. La dirigenza allargata era forte economicamente, ma non sempre è stata compatta come nelle prime due stagioni, povere ma belle, del corso Giugliano. Abbiamo pagato anche questo. Certe divergenze sono emerse presto, a cominciare dal frettoloso esonero di Baratto, così come certe ingerenze nella mia area tecnica ci sono state ma le ho accettate, perché parlavamo comunque di acquisti importanti che potevano aiutare la Turris a vincere. Più in generale, però, abbiamo scontato il fatto che le cinque componenti che servono per vincere, società-squadra-istituzioni-tifosi-stampa, non sempre sono state coese dopo le prime difficoltà. Mi preme tuttavia ringraziare a titolo personale il sindaco ed in particolare due persone a lui vicine come Gaetano Marrazzo e Dario Colombo, i quali non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno”. Dicembre il mese dello sgretolarsi delle speranze coralline e di un mercato di riparazione flop. “Io individuo la sconfitta di Pomigliano come la domenica spartiacque – analizza Vitaglione -. La contestazione subita da alcuni dirigenti allo stadio li ha segnati fortemente portandoli ad un distacco nei mesi successivi che abbiamo pagato eccome. Il mercato invernale è stato condotto male, non ci sono dubbi, ma non chiedetemi di Danti e Gallozzi.... È stato pure un ridimensionare i costi, anche se secondo me bastava poco per aggiustare la squadra di partenza. Proprio nel corso del mese di dicembre avevo due volte rassegnato le mie dimissioni: non lo avete mai saputo perché il presidente le ha fatte sempre rientrare chiedendo, almeno a me, di non abbandonarlo”.

Nonostante l’abbinamento proprio a Giugliano nelle contestazioni di fine stagione che hanno toccato anche la sua persona, Vitaglione conclude: “Mi restano comunque più ricordi belli che brutti di questi tre anni: la vittoria in Eccellenza, la salvezza di Picerno, la mia centesima partita, la stessa cessione di Yeboah al Taranto che è sempre gratificante a questi livelli per un direttore sportivo. Ho fatto un’esperienza importante per il ruolo ampio che ho rivestito nella quarta città della Campania, piazza calcisticamente importante ma non certo facile”.  Un’esperienza che, slegato da Giugliano, ora Vitaglione proverà a sfruttare altrove: “Ho voglia di rimettermi in gioco e di aggiornarmi. Mi sono perso in tre anni solo due partite della Turris, quando un direttore sportivo dovrebbe invece vedere molte più partite di altre squadre, ma l’ho fatto per il troppo coinvolgimento nella rinascita del calcio torrese. Ho avuto qualche contatto a giugno, ma non l’ho portato avanti perché dovevo prima assicurarmi che la Turris sarebbe finita in buone mani. Ora sono mentalmente più sereno e posso pensare anche a me stesso, ribadendo i migliori auguri al presidente Colantonio ed al suo staff”.


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