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Turris, tutto in alto mare: Niutta non decolla, timido interesse di Franco. Ritorna l'ipotesi del "compromesso" interno...

di Vincenzo Piergallino
per Tuttoturris.com

E' ancora pericolosamente ingarbugliato il futuro della Turris. Ad oggi nessuna pista ha avuto un risvolto concreto ed ora le sensazioni cominciano ad essere vertiginosamente preoccupanti in merito alla sopravvivenza del club. Tra le ipotesi caldeggiate negli ultimi giorni, non sembra decollare l'opzione Niutta. L'ex dirigente della Frattese, dopo un contatto telefonico con Colantonio, è alla ricerca di soci che possano accompagnarlo nel rilevare il club corallino. Ma finora i vari tentativi sembrano andati a vuoto: secondo le ultime indiscrezioni l'imprenditore di San Giorgio avrebbe provato ad avvicinare Minerva, Scarlato, De Micco e per finire anche Rosario Gaglione, ma senza risultati. Pertanto è un'opzione al momento arenata, dato che lo stessa Niutta non sembra avere più gli stessi sostegni di maggio, che lo avevano spinto a trattare in prima persona l'acquisizione della Turris con Giugliano.

IL NOME NUOVO - Un altro nome accostato alla piazza corallina nelle ultime ore è quello di Carmine Franco. L'ex proprietario del Gragnano, fallito l'acquisto del Savoia nonostante avesse già rilevato il marchio storico del club oplontino, sarebbe ancora alla ricerca di una squadra con la quale fare calcio. La Turris rienterebbe tra le varie ipotesi considerate, ma secondo quanto raccolto dalla nostra redazione al momento si tratta solo di un timido interesse, che potrebbe avere un qualche seguito solo a partire dalla prossima settimana, dato che al momento Franco è all'estero. Un'ipotesi inoltre di non facile attuazione anche a livello ambientale, dato che Franco mesi fa, in un'intervista in cui dichiarò amore al Savoia, disse no ad un possibile accostamento alla Turris "perchè dopo aver conosciuto la piazza di Torre Annunziata e la sue gente, non sarei mai potuto andare a Torre del Greco".     

LA VECCHIA IDEA - A questo punto, considerando ancora poco praticabili le ipotesi forestiere, sembra tornare in auge l'idea del "rimpasto interno". Fatta la dovuta premessa che al momento nessuno degli ex dirigenti ha manifestato l'interesse e la responsabilità di accollarsi la carica di presidente della Turris, l'ultima idea filtrata potrebbe essere quella di proporre a Giugliano di defilarsi quest'anno, pur rimanendo proprietario del titolo ma in una sorta di standby, affidando a Colantonio e (forse) a Calce e Mascolo la gestione tecnica e ordinaria del club, rinviando il passaggio di consegne all'estate prossima in base agli eventi. Un'idea che non dispiace ai vecchi dirigenti, i quali avrebbero modo di quantizzare durante l'anno in maniera concreta la situazione economica del club, ad oggi ancora non del tutto chiara, con lo stesso Colantonio che salvaguarderebbe momentaneamente il settore giovanile e magari approfitterebbe di questa annata di transizione per acquisire le conoscenze necessarie per una futura gestione autonoma in serie D. Non mancano tuttavia rischi e controindicazioni in questa soluzione: in primis Giugliano, rimanendo ancora proprietario del club, l'anno prossimo, trascorso il vincolo dei due anni che blocca il titolo a Torre, potrebbe benissimo spostarlo altrove senza alcun impedimento istituzionale, a meno che in questo eventuale accordo non venga inserita qualche clausola ad hoc. In secundis, bisogna vedere come l'ambiente accetterebbe questa ipotesi articolata, con l'imprenditore stabiese ancora formalmente a capo del club biancorosso, seppur lontano dai riflettori. Ecco perché più che rimpasto, si parlerebbe in questo caso di compromesso interno.


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