Tre ipotesi dietro l'ostruzionismo e le ripicche di Giugliano: dal nuovo mister X al "rimpastone"
L’ultima uscita di Raffaele Niutta, dal grande impatto a livello mediatico, testimonia la trasparenza dell’imprenditore sangiorgese ma anche la sua forte consapevolezza che oramai l’affare Turris non si farà più. Perché Giugliano ha deciso così. Che al gruppo Niutta la Turris non l’avrebbe mai data: non c'erano santi (o assegni) che tenevano. Non sapremo mai il corso Niutta cosa avrebbe riservato alla piazza torrese, ma nella storia recente del dilettantismo a Torre del Greco resterà con ogni probabilità un precedente senza eguali quello di un acquirente che, in serie D, mette gli assegni sul tavolo per rilevare una Turris sì blasonata ma comunque indebitata. Se le cose stavano come ci avevano fatto credere (presidente dimissionario con tutti i dirigenti a seguire e titolo sportivo nella disponibilità della città), che piacesse o meno, a quest’ora Raffaele Niutta sarebbe già il nuovo presidente della Turris con tanto di sciarpetta rossa al collo.
Ma cosa si nasconde dietro l’ostruzionisimo di Giuseppe Giugliano? Proviamo a lanciare tre ipotesi e ne escludiamo invece due: quella di un Giugliano che lascia morire la Turris “per dispetto” alle recenti contestazioni (a questo punto, si sarebbe preso la “buonuscita” da Niutta subito) e quella di un Giugliano che continua al timone della Turris (solo un folle, a questo punto, potrebbe pensare di farlo nei suoi panni e dispiace constatare come quello che era stato più di tutti “il presidente del popolo” oggi si sia giocato defintivamente tutto quel rispetto che, reciprocamente, aveva avuto con la piazza nei primi due anni di gestione e rinascita).
PRIMA IPOTESI: IL NUOVO ACQUIRENTE. Giugliano, nella consapevolezza di essere comunque arrivato al capolinea a Torre del Greco, specie dopo questa stucchevole gestione della trattativa con Niutta, potrebbe avere in corso contatti con un altro acquirente: l’identikit del nuovo mister X condurrebbe sempre ad un uomo di calcio e non torrese, alla Niutta per intenderci, desideroso di confrontarsi con una piazza importante. Anche ricavandoci meno, eventualmente, Giugliano darebbe la Turris ad un altro potenziale acquirente, ma non a Niutta dopo le reciproche accuse degli ultimi giorni.
SECONDA IPOTESI: IL “RIMPASTONE” MA SENZA GIUGLIANO. E se invece le pressioni su Giugliano fossero venute, in un certo modo, dall’interno? Rispunta l’ipotesi dell’asse Scarlato-Colantonio-Calce, che magari pensava ad un piano B per la Turris senza uscire subito allo scoperto e che è stato poi “anticipato” dalla concretezza dell’offerta di Niutta. E non è detto che questo scenario “interno” non possa legarsi all’ipotesi numero uno, con il coinvolgimento di un altro socio esterno alla dirigenza della Turris dell’ultima stagione. Formalmente Calce, Scaralato e Colantonio sono stati tutti interpellati da Niutta dando la propria disponibilità a valutare il progetto una volta che si sarebbe perfezionato il passaggio di mano al timone della Turris, ma non possiamo essere certi che i tre avessero tutto questo entusiasmo nel “promettere” di affiancare Niutta. L’eventuale “rimpasto interno”, oggi più che mai, dovrebbe prevedere comunque la definitiva ed effettiva uscita di scena di Giugliano per poter essere presentato alla piazza.
TERZA IPOTESI: IL TRASFERIMENTO DI TITOLO. Fa male anche pensarlo, ma ad oggi bisogna considerare anche l’ipotesi estrema, quella di un Giugliano che fleurta con altre piazze campane per la cessione del titolo e costringerebbe Torre del Greco a ripartire ancora una volta da zero. Già l’anno scorso, Sorrento bussò alla porta della Turris e anche quest’anno in costiera hanno fallito la promozione sul campo in serie D. Il dimissionario Giugliano, però, non potrà mai dire che nessuno si era fatto avanti per rilevare la Turris. E farla restare nella sua sede naturale: a Torre del Greco. In ogni caso, i debiti di cui tanto si è parlato nelle ultime settimane (70mila o forse anche più?) seguirebbero il titolo ovunque andrà…