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"Se non vinco, vado via gratis". Verba volant...

di Vincenzo Piergallino
per Tuttoturris.com

Passano gli anni, cambiano i presidenti, ma la storia si ripete. Ciò che si sta verificando in questi giorni in casa Turris ha il retrogusto di un amaro déjà vu per i tifosi corallini. “La Turris è dei torresi, il titolo è della città, vado via gratis, lascio il titolo a chiunque sia interessato…”, parole che negli ultimi 5 anni si sono ripetute ciclicamente, rispettivamente all’inizio e alla fine di ogni gestione, salvo poi essere smentite proprio nel momento decisivo, quello della verità. Le proferì a suo tempo Gaglione, salvo poi defilarsi soltanto dopo un lungo tira e molla, lo fece anche Moxedano, lasciando poi la città senza calcio. Ed ora lo sta facendo anche Giugliano, rivelandosi alla pari dei predecessori, dai quali lui stesso in passato aveva preso le distanze, dichiarandosi “diverso”. Purtroppo invece gli ultimi eventi stanno dimostrando il contrario.

E’ da dicembre infatti che lo stesso Giugliano in più di un’occasione ha dichiarato di essere "pronto ad andare via gratis”, nel momento in cui non avesse raggiunto l’obiettivo fissato, ossia la promozione in Lega Pro. Una linea di pensiero espressa nella famosa conferenza di fine dicembre e mantenuta fino ad un mese fa, quando in diretta radio confermò di voler cedere la Turris “senza alcun compenso economico” e che eventuali acquirenti avrebbero dovuto contattare in primis un esponente del gruppo ultras Aggregazione TDG, il quale a sua volta avrebbe fatto da tramite nell’operazione. Condizioni che a quanto pare erano state rispettate da Raffaele Niutta, che negli ultimi giorni aveva fatto i passaggi previsti, sedendosi a tavolino proprio con lo stesso Giugliano. Ma proprio sul più bello ecco la brusca retromarcia da parte del patron dimissionario, con il rischio concreto di far saltare il discorso intavolato fino a quel momento e, a questo punto, di compromettere anche il futuro della Turris. 

“Verba volant” si potrebbe dire, per rifarsi al latino tanto caro al presidente negli ultimi tempi. E se anche fossero vere le voci riguardanti un Giugliano irrigiditosi dopo l’ultima contestazione, ciò non giustifica il venir meno ad una parola che lui stesso aveva preso pubblicamente non col singolo tifoso, ma con tutta la città. Probabilmente non è solo una questione “morale”, probabilmente non è poi così vero che a fare calcio ci si perde solo, se poi i presidenti al momento di lasciare si tirano indietro.

Nel calcio si sa, gli amori nascono e finiscono con la stessa irruenza e con gli stessi eccessi. E soprattutto si tratta di rapporti che dipendono esclusivamente dai risultati. Giugliano a suo tempo ha ricevuto onori ed elogi da una piazza che gli aveva riconosciuto determinati meriti, ma ora deve lasciare in maniera seria e corretta, per non distruggere tutto e per non finire nel libro nero di un club che comunque da più di 70 anni, nonostante tutto, è sopravvissuto a qualsiasi avversità e continuerà a farlo senza alcuna paura.  

In basso ecco l'ultimo intervento ufficiale di Giugliano a Radio Chip...


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