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Aversa in Eccellenza dopo 13 anni. Agovino: "Epilogo amaro, ma onore alla Turris e al suo pubblico..."

di Vincenzo Piergallino
per Tuttoturris.com
Fonte footballweb (stefano sica)

Dopo 13 anni, di cui ben sette tra i Pro e sei in serie D, l’Aversa Normanna ripiomba nel baratro dell’Eccellenza al termine del match play-out perso al Liguori contro la Turris. Una retrocessione che parte da lontano ma non per questo meno dura da digerire. C’è delusione nel volto del tecnico Mauro Agovino e del Ds Michele Orabona, i quali “scortano” il gruppo quando esce malinconicamente dall’impianto corallino. Tuttavia il trainer granata, con grandissima disponibilità, non si sottrae, tramite i microfoni di FootballWeb, ad una analisi dettagliata della sfida persa coi corallini.

RETROCESSIONE AMARA – “Lavoro da un mese con questi ragazzi e posso dire che la retrocessione non la meritavano. Tutti hanno dato l’anima in campo e negli allenamenti. Ora è preferibile non addentrarsi troppo nelle analisi perchè occorre freddezza e siamo ancora scottati. Ci saranno le persone preposte per analizzare tutto a 360 gradi. In ogni caso onore alla Turris, una squadra che, per il suo livello tecnico, non avrebbe neanche dovuto disputare questo play-out. Il campo ha dato ragione a loro e ne prendiamo atto facendo i nostri complimenti. Complimenti anche ai tifosi corallini che hanno dimostrato, con questa splendida cornice di pubblico vista oggi, un senso di appartenenza come pochi. E’ un pregio che non scopriamo di certo oggi”.

ERRORI FATALI – “Partite così vengono decise dagli episodi: chi è più bravo a sfruttarli, vince. In occasione del primo gol, al di là del fatto che ci trovassimo a palla scoperta, c’è stato un errore del singolo e non del reparto. Sul raddoppio, ci ha condannati uno scivolone del nostro difensore centrale (Gala, ndr). Tuttavia siamo stati sempre in partita, l’abbiamo tenuta costantemente viva, tanto che la Turris ha vissuto dei momenti di insicurezza. Però non siamo stati bravi almeno ad accorciare sebbene loro ci avessero concesso qualcosina”.

MESSAGGIO ALLA CITTA’ – “Aversa ha vissuto oltre un decennio di calcio tra i professionisti e la serie D. Questo epilogo mi rattrista. Purtroppo ci sono stati problemi di base e, quando si cerca di rimediare ad una falsa partenza, può capitare che si commettano ulteriori errori. Però bisogna ripartire più forti di prima, facendo lucidamente ogni valutazione. Una riflessione che sarà onere, come dicevo prima, delle persone preposte per fare questo. Questa città merita il calcio che conta. Io, comunque, non ho nulla da recriminare o da imputare a qualcuno: credetemi, in un mese di lavoro questi ragazzi mi hanno trasmesso emozioni e sensazioni positive. L’ho detto anche a loro prima della partita. Io sono fiero di aver guidato l’Aversa Normanna e questo gruppo fatto di uomini prima che atleti. Il calcio, purtroppo, dà e toglie. Non sono deluso da nessuno, sono sincero. E parlo anche della società che non mi ha mai fatto mancare nulla. Anzi, ringrazio Spezzaferri, Corvino e il direttore Orabona che ha creduto in me. L’ultimo ringraziamento, ribadisco, è per questi ragazzi magnifici che mi hanno seguito in tutto e per tutto”.


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