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Edera: "Vanoli ricorda Conte. Buongiorno? Merita il salto in una big"

di Emanuele Pastorella
per Torinogranata.it
Daniele Buffa/Image Sport
Daniele Buffa/Image Sport

Si è rilanciato a Ferrara con la Spal, ma un occhio sul Toro lo ha sempre. Simone Ederaconosce molto bene il mondo granata essendo nato e cresciuto sotto la Mole, poi a gennaio 2023 è arrivato l'addio dopo 18 anni. In più, il classe 1997 ha anche lavorato a stretto contatto con il nuovo allenatore del club di Urbano Cairo: Paolo Vanoli, infatti, ha guidato l'Under 19 alla finale dell'Europeo di categoria del 2016 (finì con una sconfitta per 4-0 contro la Francia di Mbappé) con Edera protagonista. Insieme all'attaccante, oggi svincolato, abbiamo parlato delle prospettive dei granata con il tecnico di Varese. Ecco le sue dichiarazioni in esclusiva:

Edera, che allenatore è Vanoli?
“E’ un mister bravo e preparato, un vero uomo di calcio. Studia e si aggiorna continuamente, le esperienze all’estero in Russia e in Inghilterra lo dimostrano. Lavorare a stretto contatto con Antonio Conte gli ha dato una grande mano e lo ricorda per la gestione dello spogliatoio e per come prepara le partite durante la settimana”.

Quale sarà il modulo di partenza del suo Torino?
“Può giocare con sistemi di differenti. A Venezia ha puntato molto sul 3-5-2, i granata sono reduci da un lungo periodo con questo modulo e quindi presumibilmente può essere la base per iniziare. Ma Vanoli, ai tempi della mia Under 19, giocava con la difesa a quattro: è un tecnico duttile e che sa adattarsi molto bene alle caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione”.

Facendo un passo indietro, come giudichi il triennio Juric?
“Sono stati tre anni importanti, durante i quali c’è stata una crescita esponenziale e positiva sia di squadra che dei singoli. Sicuramente ha dato un’identità di gioco al Toro, ma gli è mancato l’ultimo passo per arrivare in Europa”.

Qual è stato, secondo te, il giocatore maggiormente valorizzato dal croato?
“Ce ne sono tanti, ma direi Alessandro Buongiorno. Ho visto da vicino la sua crescita, passo dopo passo, perché abbiamo condiviso il percorso nelle giovanili anche se in annate diverse. Non mi aspettavo questa sua esplosione così rapida ed esponenziale, sono davvero contento per lui. Se lo merita perché è un professionista esemplare. Napoli? Sarebbe un’opportunità importante…”

E da chi può ripartire il Toro?
“Zapata mi sembra la certezza più solida: ha dimostrato di valere ancora tanto, nonostante l’età che avanza. Anche Vanoli potrà contare su un attaccante da almeno dieci gol stagionali, può essere il valore aggiunto. E poi dico Bellanova: già l’anno scorso ha fatto bene ed è cresciuto, con il nuovo allenatore può fare ancora meglio”.

Cosa ti aspetti dal mercato?
“Sicuramente un sostituto di Buongiorno, che deve essere un nome di spessore: in difesa servono diversi innesti perché anche Djidji e Rodriguez sono arrivati a scadenza di contratto. In mezzo al campo serve un rinforzo da accoppiare a Ricci, oltre ad un esterno mancino. E anche in attacco c’è bisogno di qualcuno che possa far rifiatare Zapata”.

E il tuo, di mercato, quale può essere?
“Quest’anno ho ripreso a giocare con continuità e adesso mi sento molto bene. Sarà una stagione molto importante per me, l’obiettivo è andare in ritiro con i nuovi compagni per essere allo stesso livello. Sto aspettando la chiamata giusta, non vedo l’ora di cominciare”.


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