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Il Torino fra una microscopica speranza e la lenta agonia: l’Europa croce e delizia

di Elena Rossin
per Torinogranata.it
Fonte Elena Rossin
www.imagephotoagency.it
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Il Torino è appeso a un filo, fragile, fragilissimo, ma che lascia ancora una microscopica speranza di poter provare a tornare in Europa. Questa possibilità non dipende solo da lui, anzi in buona parte dalla Fiorentina e anche dal Napoli. A tre giornate dalla fine del campionato i granata sono al 10° posto con 47 punti, i viola al 9° con 50 e gli azzurri all’8° con 51. Il Torino deve affrontare Verona, in lotta per non retrocedere, Milan, già certo di andare in Champions, e Atalanta, che lotta per un posto in Champions. La Fiorentina deve vedersela con Monza, che è tranquillo all’11° posto con 45 punti, Napoli, in lotta per la Conference, Cagliari, che cerca ancora qualche punto per salvarsi, e deve recuperare la partita con l’Atalanta. Il Napoli giocherà con Bologna, Fiorentina e Lecce, che attende solo l’aritmetica per la certezza della salvezza.

Lo scenario favorevole al Torino. Se la Fiorentina vincesse la Conference League, questa sera alle 18,45 giocherà la semifinale di ritorno con il Bruges in Belgio forte della vittoria per 3 a 2 all’andata e in finale potrebbe trovare l’Olympiacos  oppure l’Aston Villa (all’andata vinsero i greci 2-4), e arrivasse ottava in campionato allora disputerebbe l’Europa League e permetterebbe alla squadra che si piazzerà al 9° posto in campionato di disputare gli spareggi per la Conference. Ovviamente il Torino dovrebbe fare la sua parte recuperando una posizione in classifica o almeno arrivare a pari punti con il Napoli perché in quest’ultimo caso per la classifica avulsa avrebbe la meglio poiché all’andata batté i partenopei per 3 a 0 e al ritorno pareggiò 1 a 1 conquistando quattro punti contro solo uno degli avversari.

Non c’è da farsi illusioni tanto più vedendo cosa finora ha fatto il Torino. Fatica estremamente a segnare come dimostrano le sole 31 reti (uno è stato un autogol del giocatore della Roma Huijsen) in 35 partite, in 16 gare non è riuscito a fare gol e ha il terzultimo attacco della Serie A, da retrocessione, e se non avesse la 4ª miglior difesa, da Champions League, con 31 reti subite non sarebbe di sicuro a metà classifica bensì decisamente più in basso. I granata obiettivamente non meritano di andare in Europa perché con squadre che lottano per salvarsi o che non sono più forti di loro hanno lasciato tanti punti per strada in 9 partite nell’arco di tutto il campionato: a iniziare dalla 1ª giornata con i pareggio a reti inviolate con il Cagliari e proseguendo con lo zero a zero con il Verona, quello con il Frosinone all’andata poi ripetuto anche al ritorno, l’uno a uno con l’Udinese, e poi dopo il giro di boa altro pari senza gol e senza tiri in porta con il Genoa, l’unica avversaria a non essere in lotta per restare in Serie A, e ancora i pareggi con Salernitana (0-0), Sassuolo (1-1) per culminare con la sconfitta con l’Empoli e il già citato pareggio con il Frosinone. L’ultima vittoria, 1 a 0 col Monza, risale a sei partite fa, era il 30 marzo, certo poi ha pareggiato con Juventus e Bologna però anche perso con l’Empoli e pareggiato con il Frosinone. Non segna dal 6 aprile, doppietta di Zapata all’Empoli.

Alla luce di tutto questo è difficile pensare che il Torino possa con Verona, Milan e Atalanta fare tanti punti o segnare chissà quanti gol, all’andata ne fece quattro (pareggio col Verona 0-0, sconfitta col Milan 4-1 e vittoria con l’Atalanta 3-0). Però resta la microscopica speranza che al contempo rischia di essere una lenta agonia fino a quando l’aritmetica non escluderà il Torino dall’Europa.

I giocatori del Torino sono in debito con i propri tifosi e avrebbero l’obbligo morale di vincere le restanti tre partite in modo da aver fatto il loro in questo frangente e poi si vedrà se la buona sarte darà loro una mano.


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Domenica 19 Maggio 2024